Confcommercio Arezzo: accordo con sindacati su detassazione produttività

Confcommercio Arezzo: accordo con sindacati su detassazione produttività

L'Ascom aretina e i sindacati dei lavoratori hanno firmato l'accordo fissando l'aliquota Irpef al 10% per un massimo di 3.000 euro lordi e per redditi inferiori ai 40mila euro l'anno.

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17 luglio 2014

 

La Confcommercio della provincia di Arezzo e i sindacati dei lavoratori (Filcams-Cgil; Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil) hanno firmato nei giorni scorsi l'accordo che rende operativa la detassazione sulla produttività, prevista dalla Legge di Stabilità 2013. I dipendenti delle imprese aderenti alla Confcommercio aretina, di qualsiasi settore economico siano, potranno quindi godere di un'agevolazione fiscale sul reddito legato a premi straordinari, che sarà tassato solo al 10% fisso di aliquota Irpef. Di fatto, l'accordo si traduce in una busta paga un po' più pesante per quei lavoratori che durante l'anno fanno ore in più, godono di indennità di reperibilità o di presenza, hanno maggiorazioni per turnazioni domenicali e festive, insomma rispetto al salario consueto godono di proventi ulteriori, legati ad una maggiore produttività aziendale. Per l'applicazione della detassazione resta valido il tetto massimo a persona di 40mila euro lordi di reddito all'anno, già stabilito lo scorso anno, mentre è aumentata la soglia della quota aggiuntiva di reddito legato ai premi, che passa dalle 2.500 euro del 2013 alle 3.000 di quest'anno. Nulla ovviamente cambia per i datori di lavoro, che si troveranno a corrispondere le stesse cifre per pagare i propri dipendenti. Semplicemente, diminuisce la quota che in genere confluisce direttamente nelle casse dello Stato attraverso l'Irpef. "Se il lavoro ordinario fosse detassato allo stesso modo, forse la nostra economia avrebbe più possibilità di riprendersi", commenta la vicedirettrice della Confcommercio Catiuscia Fei, "finché si continuano a drenare risorse dalle tasche dei lavoratori e delle imprese, invece, non c'è speranza di ripresa per il mercato interno, che infatti rimane al palo. Siamo comunque soddisfatti di questo piccolo obiettivo raggiunto, anche se legato solo a una piccola parte dei proventi. Si tratta di una buona notizia per tutti, non solo per i lavoratori del commercio, ma anche per datori di lavoro, che così potranno gratificare di più i loro dipendenti".

 

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