Confcommercio Bergamo: pagamenti elettronici in crescita anche nel commercio tradizionale

Confcommercio Bergamo: pagamenti elettronici in crescita anche nel commercio tradizionale

Secondo la ricerca commissionata dall'associazione orobica a Format Research tra coloro che hanno acquistato nei negozi tradizionali ben il 56,4% non ha fatto uso di contanti. Regali sotto l'albero, a Bergamo undici milioni in meno.

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17 dicembre 2020

Secondo la ricerca commissionata da Confcommercio Bergamo a Format Research tra coloro che hanno acquistato nei negozi tradizionali ben il 56,4% non ha fatto uso di contanti. Tra gli intervistati il 51,9% ha dichiarato di fare uso del bancomat, il 50,4 % della carta di credito, il 43,6 % di utilizzare i contanti e il 14,8 % di usare altri strumenti (i dati evidenziano scelte multiple di pagamento). 

I negozi tradizionali assistono ad un crescente ricorso al bancomat, incentivato dall'adozione del Pos e dall’invito durante la pandemia a preferire i pagamenti elettronici per limitare contatti e scambi di resto- commenta Oscar Fusini, direttore Confcommercio Bergamo- . Tra i bergamaschi cresce sempre più anche l’utilizzo della carta di credito che ormai ha raggiunto il bancomat. Questi dati anticipano la probabile crescita dei pagamenti elettronici favorita dal Cashback. Un’iniziativa che ad oggi, con l’esclusione delle grandi piattaforme digitali, può in qualche misura rappresentare una delle poche opportunità del momento per i negozi tradizionali”. Resta però il nodo delle commissioni: “Da sempre Confcommercio si batte per abbattere le commissioni e con Ascom, attraverso la Cooperativa di Garanzia Fogalco, abbiamo attivato diverse convenzioni per ridurre notevolmente i costi in capo agli esercenti- continua Fusini-. Non mancano anche convenzioni per altri metodi di pagamento, da Satispay a Sumup. Le condizioni contrattuali bancarie sono spesso molto complesse e capita che vengono caricati altri costi accessori per la gestione del Pos”.

Nell’anno della pandemia i dati elaborati da Banca d’Italia fino a giugno di quest’anno evidenziano una perdita cospicua di tutti gli strumenti di pagamento rispetto al crollo dei consumi registrato. Banca d’Italia evidenzia un aumento del numero dei POS (+ 13,2%), una crescita delle operazioni con carte di credito (+ 15,6%) e un incremento degli importi transati con Pagobancomat (+ 11,9%) (dati 2019 rispetto al 2018). I dati di Banca d'Italia evidenziano che il valore medio della transazione con carta di credito, pari a euro 65,06 si avvicina sempre di più a quello del Pagobancomat, pari a 53,95 euro. 

 

Regali sotto l'albero, a Bergamo undici milioni in meno

Il 62% dei bergamaschi non rinuncerà ai regali di Natale (dato inferiore alla media nazionale, pari al 74,2%). Tra il 38% che non li farà, oltre la metà – il 53,2% - aveva sempre fatto doni a parenti e amici, anche l'anno scorso. Un sacrificio motivato soprattutto dal tentativo di cercare di risparmiare (28%), dalla mancanza di occasioni di scambio di auguri (25,6%), dal peggioramento della condizione economica (18,1%) e infine, da scelte personali (16%).


Quest’anno la spesa media scenderà comunque sensibilmente rispetto a quella dello scorso anno: 174 euro contro i 185 dello scorso anno (– 5,9%). Il dato è superiore alla media nazionale che si attesta a 164 euro con un calo più contenuto (-2,9%). A Bergamo si spende più che nel resto d'Italia, ma il budget pro capite previsto scende maggiormente per via della propensione al risparmio che, a queste latitudini, è più spiccata. La spesa da destinare alle strenne natalizie sarà di circa 194,2 milioni di euro contro i 206 milioni di euro di un anno fa, con una perdita in un anno di 11 milioni e 800mila euro. Dal 2009, anno in cui il commercio ha iniziato a soffrire, sono andati in fumo oltre 70 milioni di euro di spesa e il 28,6% di budget destinato ai consumi.

Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca Ascom-Format Research sui regali di Natale. “Quanto emerge dall’indagine, in particolare il raddoppio di bergamaschi che rinuncia ai regali, è conseguenza della situazione della pandemia e anche delle restrizioni conseguenti. Novembre - commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo - ha evidenziato comunque un crollo delle vendite, che a dicembre non hanno avuto nemmeno il tempo di risollevarsi”.

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