Confcommercio Catania: convegno dedicato al sovra indebitamento

Confcommercio Catania: convegno dedicato al sovra indebitamento

Un fenomeno nuovo, figlio di un disagio che ha colpito negli ultimi anni milioni di famiglie, tartassate da aumenti di tasse e bollette, aumento dell'inflazione e calo del potere d'acquisto. L'Ascom etnea attraverso i suoi uffici fornirà consulenza alle aziende che vorranno gestire le crisi aziendali attraverso l'ufficio credito e l'ufficio legale.

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22 settembre 2014

 

Il fenomeno del sovra indebitamento è un fenomeno nuovo, figlio di un disagio che ha colpito negli ultimi anni milioni di famiglie, tartassate da aumenti di tasse e bollette, aumento dell'inflazione e calo del potere d'acquisto. Tra l'altro anni e anni di credito al consumo, liquidità erogata sotto forma di mutui  e prestiti  a tassi bassi  per coprire precedenti indebitamenti, hanno portato le famiglie sul lastrico. Non va meglio alle micro, piccole e medie imprese italiane di cui il 68% è costretto a chiedere dei finanziamenti per riuscire ad onorare le scadenze fiscali. Come rivela un sondaggio del Centro studi Unimpresa, secondo il quale gli imprenditori si rivolgono agli istituti di credito soprattutto a causa dell'Imu e della Tasi. Per far fronte a questo fenomeno il governo italiano ha emanato nel gennaio del 2012 una legge, recependo una normativa europea, con la quale prevede il fenomeno del sovra indebitamento e prevede la gestione delle crisi di insolvenza o sovra indebitamento dando la possibilità al debitore di cancellare i propri debiti e, al contempo, far sì che i creditori vengano giustamente soddisfatti per quanto spetta loro. Uno strumento legislativo adottato per la prima volta nel Sud Italia dal giudice della Sesta Sezione Civile del Tribunale di Catania Marisa Acagnino che, solo qualche mese fa, ha omologato con decreto il "piano volontario di ristrutturazione del debito" di due famiglie catanesi sopraffatte da rate e interessi. Due casi che hanno fatto scalpore tanto che Catania registra il secondo e il terzo caso d'Italia in cui un giudice ha riconosciuto l'indebitamento incolpevole di una famiglia. Il giudice Acagnino era tra i relatori del convegno "Crisi da sovra indebitamento: c'è un rimedio?" organizzato da Confcommercio Imprese per l'Italia di Catania, che ha visto la partecipazione anche di Concetto Costa, ordinario di diritto commerciale e docente di diritto fallimentare Università di Catania; di Salvo Toscano, dottore commercialista; del segretario generale della Camera di Commercio di Catania Alfio Pagliaro e del vice presidente della Confcommercio nazionale Pietro Agen responsabile per il credito e le politiche per il Sud, invitati a spiegare la recente legge n. 3 del 27 gennaio 2012 e la sua applicazione anche alle aziende non fallibili. Per la prima volta, infatti, questa legge ha introdotto nel nostro ordinamento una procedura di esdebitazione per quei soggetti che non possono accedere alle procedure fallimentari. Il procedimento, quindi, è rivolto ai privati ed alle piccole imprese e permette la cancellazione dei debiti pregressi del debitore. Uno strumento legislativo ben accolto dai piccoli imprenditori che hanno affollato la sala della Camera di Commercio di Catania dove si è svolto il convegno, che in tempi di crisi economica hanno così la possibilità di gestire le crisi di insolvenza o sovra indebitamento cancellando o riducendo  i propri debiti e, al contempo, fare sì che i creditori vengano giustamente soddisfatti per quanto spetta loro. Infatti tale norma va a colmare il vuoto delle procedure fallimentari del codice italiano, allineandosi agli altri Paesi occidentali e recependo le raccomandazioni della Banca Mondiale. I soggetti previsti dalla norma e che si trovano in stato di "definitiva incapacità di far fronte al proprio indebitamento", con l'ausilio di un "Organo di Composizione della Crisi", possono proporre ai propri creditori (compreso l'Erario) un accordo che preveda: l'importo del debito; le modalità di pagamento dei creditori; le scadenze dei pagamenti; le garanzie presenti od aggiuntive. Il debitore deposita presso il Tribunale competente il piano di gestione ed entro 3 giorni lo comunica all'Agente della Riscossione e agli Uffici Fiscali. Il giudice fissa l'udienza e informa i creditori del piano affinché entro dieci giorni dalla data dell'udienza questi si pronuncino. A seguito del benestare di almeno il 60% dei creditori, l'Organo trasmette il piano a tutti i creditori che hanno 10 giorni per contestarne i contenuti. Decorsi i termini, l'Organo di composizione invia al Giudice una relazione completa. Questi, durante l'udienza esprime il proprio parere e omologa l'accordo disponendone l'immediata pubblicazione. Confcommercio  Catania  attraverso  i suoi uffici fornirà consulenza alle aziende che vorranno gestire le crisi aziendali attraverso l'ufficio credito e l'ufficio legale.

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