Terziario a Treviso, ecco come cambia l'economia

Terziario a Treviso, ecco come cambia l'economia

Presentato il General Report, lo studio annuale sull'andamento di commercio, turismo e servizi nella provincia, messo a punto dalla Confcommercio provinciale e da Ebicom.

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13 giugno 2014

E' una provincia che sta tirando fuori una forte vocazione terziaria, con eserciti di piccole e piccolissime imprese, dislocate in ordine sparso lungo tutto l'asse Nord-Sud, da Vittorio Veneto a Mogliano, quella "ritratta" nella fotografia scattata dal Centro Studi sul terziario trevigiano di Confcommercio ed EBiCom nel General Report presentato all'Auditorium S. Croce a una platea di politici, imprenditori, sindacati. Mentre a giugno del 2013 il terziario (rispetto all'anno precedente), appariva forte numericamente e con tutte le possibilità di passare da "gregario" a "trainante", nel giugno 2014 il terziario sente tutto il peso della crisi, che nel 2013 si è fatta sentire in tutti i settori, pur confermandolo, con le sue 54.688 unità locali, pari al 56% dell'economia, il più "consistente" dell'intera economia, al quarto posto tra le provincie venete e tutto sommato ancora "resistente", visto che riesce a vantare un saldo complessivo di 106 nuove aziende sorte negli ultimi due anni. Ecco in sintesi, tutti i numeri del terziario: 23.380 imprese (43%del totale) sono nel commercio, 5.800 imprese (11%) sono nel turismo, mentre 25.488 imprese (46% ) sono nei servizi. In totale conta 73.155 imprenditori attivi, in gran parte compresi nelle due fasce di età 30-49 e 50-69 anni. Sul fronte occupazionale, il terziario coinvolge un numero complessivo di 214 mila lavoratori (pari al 56% del totale occupazionale provinciale), ma nell'ultimo anno il terziario perde 3.588 posti di lavoro, cresce nel complesso il ricorso al lavoro temporaneo e determinato. Un veloce sguardo ai vari settori fa vedere aumenti in particolare nei settori del commercio, come la vendita porta a porta, nei banchi e nei mercati cittadini, mentre calano moda ed abbigliamento, mobili, articoli per la casa ed illuminazione, ma anche auto, moto ed immobili, segno evidente che i consumatori trevigiani sono sempre più propensi a rinunciare o a rinviare gli acquisti importanti ed impegnativi.  Non rinunciano invece ai servizi alla persona e di cura, si consolidano infatti tutti gli investimenti sul benessere, anche sulle assicurazioni e sulla consulenza professionale e scientifica (agraria, sicurezza). Sul fronte ricettivo e del divertimento, mantengono ritmi di crescita le attività di lotteria, le scommesse, le case da gioco, elementi questi che danno l'idea della fragilità della società attuale e che pongono alla comunità nuove sfide educative. Se si volesse tracciare una traiettoria nel breve e medio termine, si potrebbe dire che il terziario appare un settore "accogliente" per professioni specializzate che mirano alla cura della persona, dell'anziano, o che riguardano in generale l'istruzione, per servizi tecnici molto qualificati in materia di sicurezza, ICT, agraria, per un commercio alimentare ed una ristorazione che puntano al biologico, al km zero, al naturale, per formule turistiche innovative per brevi soggiorni. Tengono, in sostanza, tutti i servizi che ruotano attorno al "sociale", al turismo sostenibile, ed all'alimentazione sana e naturale. Grazie allo strumento conoscitivo del General Report, "la bilateralità - conferma Mario Piovesan, presidente di EBiCom - potrà indirizzare risorse per progetti formativi ed avviare sostegni mirati ad imprese e lavoratori, nel segno della riqualificazione necessaria per interpretare le sfide della nuova economia". "A questo mondo che sta cambiando, fatto di piccole imprese e piccoli fatturati - conclude il presidente di Confcommercio Guido Pomini - occorre dare risposte e certezze, e soprattutto segnali concreti da parte della politica".

 

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