Confcommercio Firenze scrive al prefetto e al sindaco

Confcommercio Firenze scrive al prefetto e al sindaco

Secondo l'Associazione serve un cambio di rotta sulle strategie adottate per arginare la pandemia. Sono molte le aziende sicure che dovrebbero riaprire e che ad oggi rimangono inspiegabilmente chiuse. 

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8 aprile 2021

I dati sui contagi non accennano a diminuire e le imprese chiuse non ce la fanno più. Secondo Confcommercio Firenze serve una nuova strategia per arginare la pandemia e per questo ha scritto una lettera al prefetto, Alessandra Guidi e al sindaco, Dario Nardella: “abbiamo a cuore la tutela della salute, la nostra, quella dei nostri collaboratori e dei clienti, avendo sempre rispettato tutte le disposizioni sui protocolli anti contagio, ma troviamo illogico che alcune tipologie di impresa non possano restare aperte”. La lettera, firmata dal presidente, Aldo Cursano, e dal direttore generale, Franco Marinoni, si riferisce alle attività per la vendita di abbigliamento e scarpe per adulti, che non possono aprire, mentre le analoghe aziende per bambini sì.

Per l'Associazione dovrebbero rimanere aperte anche i mobilieri, gli orafi e le gioiellerie, attività dove di solito non ci sono assembramenti. “Lo stesso discorso – ha continuato Confcommercio Toscana – per il commercio su area pubblica. Gli operatori del settore svolgono la propria attività all'aria aperta, adottano le misure utili al contenimento del contagio. Non c'è quindi una spiegazione logica per rimanere chiusi”. L'Associazione chiede quindi al sindaco e al prefetto di fare pressione al governo per cambiare le misure adottate e permettere alle attività di riaprire in sicurezza.

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