Confcommercio Friuli Venezia Giulia: “ottimo lavoro della giunta Fedriga”

Confcommercio Friuli Venezia Giulia: “ottimo lavoro della giunta Fedriga”

L'Associazione ha presentato i dati economici regionali per il 2020, sottolineando soprattutto la forza e la resilienza degli imprenditori friulani.

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17 febbraio 2021

Secondo i dati dell'Osservatorio sull'anno del Covid-19, curato da Format Research per Confcommercio Friuli Venezia Giulia, nel periodo dei saldi gli incassi sono calati per il 60% dei commercianti, ma nonostante il periodo di crisi il sostegno della Regione per contenere i danni della pandemia è stato determinante. Per 8 imprenditori su 10, infatti, la gestione della giunta Fedriga è stata promossa a pieni voti. Il prolungato periodo di chiusura delle attività economiche ha bloccato la ripresa della fiducia registrata nei mesi estivi. “Il livello di fiducia delle imprese del terziario e il livello dei principali indicatori economici, per quanto lontani dai numeri che venivano fatti registrare nel periodo pre-crisi, sono superiori in termini di performance ai risultati rilevati
nel resto d’Italia
– osservano il presidente regionale di Confcommercio Giovanni Da Pozzo e i colleghi presidenti di Trieste Antonio Paoletti, Gorizia Gianluca Madriz e Pordenone Alberto Marchiori pur in un contesto che rimane di enorme difficoltà, è una reazione che prova la forza dei nostri imprenditori e che riteniamo sia alimentata dai provvedimenti che la giunta ha messo in campo sin dal primo lockdown”.

In Friuli Venezia Giulia esistono circa 78mila imprese, di cui oltre 51mila operative nel terziario. Durante il 2020, con l'avvento della pandemia, il numero di imprese nuove nate è risultato molto più baso rispetto a quello del 2019 (-16%), ma lo stesso è avvenuto con riferimento alle cessazioni di impresa. I ristori, erogati dal governo per aiutare le imprese in difficoltà, hanno dato inizio al fenomeno di “congelamento” delle chiusure, salvando aziende che probabilmente avrebbero chiuso lo stesso anche in assenza della crisi. Per quanto riguarda il 2021 si teme una possibile contrazione del tessuto imprenditoriale. In questo periodo prolungato di chiusure (spesso a intermittenza) delle attività la ripresa della fiducia registrata nei mesi estivi ha subito un notevole crollo. La situazione si conferma più preoccupante per i settori più colpiti come la ristorazione, la ricezione turistica, a cui si aggiungono gli esercizi del commercio al dettaglio non alimentare.

Il crollo della fiducia è inserito in un contesto di forte ridimensionamento della crescita reale del Paese. In Friuli si è registrato una riduzione del 12% sul 2019. L'indicatore dei ricavi ha perso 11 punti dallo scoppio della crisi, ma si mantiene comunque al di sopra della media nazionale. Le limitazioni delle attività hanno contributo all'inversione negativa delle aziende: ricezione turistica (-65%), ristorazione (-55%) e dettaglio non alimentare (-40%) sono i comparti per i quali si stimano le perdite più forti in termini di ricavi nel 2020 su base tendenziale (rispetto al 2019). Più nello specifico il commercio al dettaglio non alimentare è stato colpito duramente dall'andamento negativo dei saldi invernali: l'affluenza nei negozi è crollata rispetto ad un anno fa e quasi il 60% dei commercianti ha dichiarato di aver registrato incassi inferiori rispetto alla scorsa tornata di saldi invernali. Il dato risente anche della mancanza del turismo.

Preoccupante anche il mercato del lavoro: l'introduzione di ammortizzatori ha solo in parte limitato l’impatto della crisi sull’occupazione. Le nuove assunzioni nel terziario in Friuli sono calate del 37% rispetto al 2019. La sospensione del blocco dei licenziamenti da marzo rischia di rappresentare un colpo senza precedenti nel terziario: nel 2021 gli organici delle imprese potrebbero ridursi del -15%.


La situazione della crisi è stata comunque gestita grazie all'operato del governo regionale: a febbraio 2021 l'84% dei cittadini ha giudicato “efficace” l’azione della Regione a difesa della salute pubblica. I giudizi positivi di cittadini e imprenditori circa l’operato del Governo Friuli Venezia Giulia si riflettono nel quotidiano in larga parte del territorio della regione: Trieste, Udine e Pordenone figurano tra le10 province più vivibili in Italia.

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