Confcommercio: il tributo Res "uccide" le imprese

Confcommercio: il tributo Res "uccide" le imprese

Allarme di Confcommercio sulle conseguenze del nuovo tributo comunale su rifiuti e servizi contenuto nel decreto Salva Italia, che entrerà in vigore il primo gennaio. Nel 2013 le tariffe pagate dalle aziende aumenteranno in media del 290 per cento.

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20 novembre 2012

Il decreto "Salva Italia", convertito con modificazioni nella legge 214/2011, ha previsto la soppressione dell'attuale regime di prelievo sui rifiuti e la sua sostituzione dall'inizio del prossimo anno con il nuovo tributo "RES". In attesa dell'emanazione dell'apposito regolamento ministeriale, l'entrata in vigore del nuovo regime tariffario dal primo gennaio 2013 comporterà un aumento spropositato delle tariffe sui rifiuti perché saranno calcolate sulla base dei coefficienti contenuti nel DPR 158/1999. Questi i temi affrontati dal presidente della Commissione Ambiente e Energia di Confcommercio, Luigi Bianchi (a destra nella foto, ndr), nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Roma presso la sede nazionale di Confcommercio. "Siamo ai tempi supplementari per l'entrata in vigore della Res - ha detto Bianchi -ed è motivo di grandissima preoccupazione l'entrata in vigore di questo tributo". "Un tributo - ha aggiunto Bianchi - che è l'ennesimo balzello che le pmi devono pagare. Siamo di fronte a una vera e propria emorragia continua nei confronti delle categorie che rappresentiamo". "Ed è curioso - ha sottolineato Bianchi - che si dica sempre che le piccole e medie imprese rappresentano lo scheletro del sistema economico del Paese e poi si trovi ogni strada per affossarle". Bianchi ha concluso il suo intervento ricordando che "il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha scritto una lettera al ministro dell'Ambiente Clini chiedendo in prima istanza la sospensione fino al primo gennaio 2014 del nuovo tributo". E' stata poi presentata, dal Responsabile settore Ambiente e Utilities di Confcommercio, Pierpaolo Masciocchi (a sinistra nella foto, ndr), un'indagine inedita di Confcommercio sul costo dei rifiuti per le imprese. "Si tratta - ha detto Masciocchi - di una situazione complessa dal punto di vista giuridico: quello che è certo è che, dati alla mano, ci sarà un vero e proprio salasso sulle nostre categorie. Sono aumenti discrezionali perché calcolati sulla base di coefficienti arbitrari come il predominio del peso della superficie dell'area rispetto ai rifiuti prodotti". Nel 2013 le tariffe sui rifiuti pagate dalle aziende aumenteranno in media del 290%, con incrementi superiori al 400% per alcune tipologie di attivita' come la ristorazione, fino al +600% per l'ortofrutta e le discoteche. In base alle simulazioni, pescherie, negozi di fiori o pizzerie al taglio con un locale di 100mq andranno a pagare 3.038,40 euro a fronte dei 401,35 dovuti nel 2012; discoteche e night club di 200mq passeranno da 558,90 a 4.433,91 euro; mentre andra' solo un po' meglio, ad esempio, a edicole, farmacie e tabacchi da30mq, che passeranno da 103,50 a 192,20 euro. Il nuovo tributo comprende, oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, anche una quota 'servizi' per la sicurezza, l'illuminazione e la gestione delle strade". Anche due associazioni del sistema Confcommercio, Ancra e Assofermet, hanno fatto sentiore la loro voce. "Questa situazione ci mette in grande difficoltà, noi dovremmo avere una premialità per il lavoro di raccolta che facciamo dei rifiuti Raee, e invece veniamo tassati due volte". Per Assofermet invece, il problema sta in alcuni aspetti della norma: "le imprese di commercio all'ingrosso esercitano su aree molto ampie e dunque il tributo pesa molto su quest'imprese. Oltretutto con la Res devono essere coperti integralmente tutti i costi di raccolta e smaltimento di rifiuti".

 

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