Di Maio promette: "disinnesco immediato delle clausole Iva"

Di Maio promette: "disinnesco immediato delle clausole Iva"

Nell'ambito dell'iniziativa "Un tema, una proposta" la Giunta di Confcommercio ha incontrato il leader del Movimento 5 Stelle, che si è detto "d'accordo nel non rinviare a settembre la questione delle clausole di salvaguardia". "Bisogna partire dagli investimenti, soprattutto in asset strategici come le infrastrutture", lottando contro spesa pubblica inefficiente e burocrazia.

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14 marzo 2018

MILANO - A un mese dall'appuntamento tenutosi a Roma con i leader dei partiti politici che si sono presentati alle elezioni del 4 marzo scorso e dieci giorni dopo le consultazioni stesse, il Consiglio Generale di Confcommercio (stavolta "rafforzato" dal Consiglio di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza) ha incontrato il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, nell'ambito dell'iniziativa "Un tema una proposta", con la quale Confcommercio "intende  proseguire,  nel rispetto dei ruoli, il dialogo con le forze politiche e ascoltare, in un confronto aperto e leale, le proposte, i programmi, le idee dei partiti". Aprendo l'incontro il presidente Sangalli ha sottolineato che "Confcommercio e gli imprenditori del terziario di mercato sono abituati a non fare il ‘tifo' per una parte politica o l'altra, ma a giudicare nel merito i provvedimenti". "Siamo molto preoccupati – ha proseguito il presidente confederale - del rischio di una fase di ingovernabilità perché questo potrebbe far saltare la pax finanziaria. Imprese, famiglie, investitori, l'Europa, hanno bisogno di risposte tempestive e solide". Per Sangalli esistono due obiettivi urgenti: "disinnescare gli aumenti dell'Iva già programmati per l'inizio del 2019, iniziativa che deve avere priorità assoluta, e introdurre il riporto delle perdite anche alle imprese in contabilità semplificata che adottano il regime di cassa", oltre a due eccessi  (carico fiscale e burocrazia) e due deficit da combattere (legalità e infrastrutture). Gli aumenti delle aliquote Iva già programmati per l'inizio del 2019, in particolare, "distruggerebbero qualsiasi ipotesi di ripresa. Ma il rinvio a settembre di ogni decisione sulle clausole di salvaguardia non ci rassicura affatto. Anzi ci preoccupa per gli effetti negativi che avrà sul clima di fiducia di famiglie e imprese". Un grido d'allarme, questo, subito raccolto da Di Maio che, dopo essersi detto "onorato di parlare davanti a chi porta avanti l'economia italiana" e aver sottolineato che "è il momento dei fatti per assicurare la stabilità, sia politica che economica, oggi ci sono le condizioni politiche,economiche e sociali per dare svolta all'Italia", ha affermato di essere "d'accordo nel non rinviare la questione delle clausole di salvaguardia: chiederò un disinnesco immediato senza alcun rinvio per motivi tecnici, è un impegno che noi prendiamo qui e speriamo che sia condiviso da tutte le forze rappresentate in Parlamento anche prima della formazione del governo". La ricetta economica del M5S per il rilancio dell'economia prevede che "si parta dagli investimenti, soprattutto in asset strategici come le infrastrutture. Ma -  ha detto Di Maio – bisogna cambiare filosofia: spendere soldi per fare opere e non fare opere per spendere i soldi". E continua, a livello europeo, con "il dare uniformità al carico fiscale per evitare concorrenza sleale tra le imprese" e con "una lotta senza quartiere alla contraffazione rafforzando il colabrodo del sistema dognale". In Italia la strategia parte dal reddito di cittadinanza ("non abbiamo intenzione – ha chiarito al riguardo il leader dei 5 Stelle - di dare soldi alle persone senza fare  nulla, noi crediamo piuttosto nella flexsecurity"), prosegue con la lotta alla spesa pubblica inefficiente ("prima di parlare di sforamento del deficit andiamo a prendere i soldi  investiti male in questi anni") e alla burocrazia ("la diciottesima deve essere la legislatura che abolisce le tante leggi che stanno rendendo un inferno la vita dei cittadini, spesometro e split payment vanno aboliti e basta") e si conclude con la riduzione delle tasse, anche "del loro numero per dare serenità alle attività produttive".

A.M.

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