Confcommercio Lombardia: “l’abbigliamento traina le riaperture”

Confcommercio Lombardia: “l’abbigliamento traina le riaperture”

DateFormat

19 maggio 2020

In Lombardia le imprese ripartono, anche se non tutte alla stessa velocità, con l’abbigliamento a fare da traino. Lo dicono i dati raccolti tra gli associati alle Confcommercio della regione da Confcommercio Lombardia, nei primi giorni delle riaperture disciplinate dal DPCM e dall’ordinanza regionale.

Pur con diversità, anche marcate, legate alle peculiarità dei territori e ai settori appartenenza, la percentuale complessiva di esercizi che ha deciso di riaprire si aggira intorno al 70-80%. Numeri più alti nel settore dell’abbigliamento, dove le aperture superano il 90%, mentre è la ristorazione ad assumere un atteggiamento più cauto: in questo caso le aperture di bar e ristoranti oscillano tra il 50 e il 70%, ma con una tendenza all’aumento.

“Se da un lato tra gli operatori è ampiamente diffusa la voglia di ricominciare - commenta Confcommercio Lombardia - sulla ripartenza pesano ancora alcune incognite: prima fra tutte, la necessità di districarsi tra regole giudicate ancora poco chiare, come per esempio la regola di distanziamento di un metro che vige anche per conviventi e nuclei familiari. Oppure, ancora, la difficoltà di reperire dispositivi di sicurezza o i termoscanner: in Lombardia, ricordiamo, a differenza di altre regioni è prevista la misurazione della temperatura anche per i clienti degli esercizi di somministrazione ai tavoli”.

Ottimismo più marcato e ripartenza più decisa per il settore dell’abbigliamento: tra gli articoli più richiesti dai clienti che hanno varcato la soglia dei negozi dopo due mesi di lockdown, intimo e abbigliamento casual.

Ai nastri di partenza per questi primi giorni di piena “Fase Due”, in Lombardia c’erano circa 140mila imprese, 800mila a livello nazionale. Imprese che comunque escono duramente provate dal blocco pressoché totale imposto dall’emergenza sanitaria: il calo dei consumi in Lombardia, come rileva l’Ufficio Studi di Confcommercio, arriverà nel 2020 a toccare i 16 miliardi di euro, con un crollo percentuale del 47% nel mese di aprile, dato trainato verso il basso da settori come l’accoglienza, la ristorazione e il commercio al dettaglio che hanno praticamente azzerato il proprio fatturato.

“Per questo non dobbiamo dimenticare che riaprire non significa ripartire a pieno regime come se niente fosse successo - conclude Confcommercio Lombardia - o recuperare facilmente quanto è andato perduto. Le imprese devono essere sostenute con interventi a fondo perduto e maggiore certezza normativa”.

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca