In Lombardia settore alberghiero a rischio default

In Lombardia settore alberghiero a rischio default

La Confcommercio regionale denuncia nel 2020 perdite per 10 miliardi: "le imprese ferme da un anno. Bisogna intervenire subito, non c'è più tempo" .

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23 dicembre 2020

"Il settore alberghiero in Lombardia è in piena emergenza, se non si interviene subito centinaia di strutture chiuderanno per sempre". È l'allarme lanciato da Confcommercio Lombardia dopo la riunione della Commissione consultiva del settore alberghiero.

"Siamo di fronte ad uno scenario drammatico: l'emergenza sanitaria ha quasi completamente azzerato i movimenti turistici, l'occupazione delle camere nei pochi alberghi aperti oscilla tra il 5 e il 10% e le strutture ricettive registrano crolli di fatturato per il 2020 di oltre l'80%: in totale il calo nel settore dell'ospitalità in Lombardia potrebbe superare i 10 miliardi di euro", lamenta la Confederazione in una nota.

"C'è un enorme problema di liquidità - prosegue Confcommercio Lombardia - che strangola gli imprenditori costretti al fermo pressoché totale delle attività ormai da quasi un anno e non dimentichiamo le ricadute pesantissime che questa situazione ha avuto e continua ad avere sull'indotto. All'orizzonte quello che temiamo è un vero e proprio tsunami occupazionale nel turismo con migliaia di posti di lavoro a rischio sia a tempo indeterminato sia stagionali".

E la situazione non è destinata a migliorare nel breve periodo: "nella migliore delle ipotesi la situazione non tornerà ai livelli pre pandemia prima del 2023. La priorità ora è offrire alle strutture almeno possibilità di sopravvivere, e questo può avvenire soltanto in due modi: contributi e sostegni a fondo perduto, da una parte, e dall'altra finanziamenti a lunghissimo termine, sia in termini di preammortamento che di durata. Se questo non avverrà non solo bruceremo completamente il patrimonio costruito dopo l'Expo, ma ci troveremo di fronte ad uno scenario di chiusure a catena come mai si è verificato. Siamo quasi a un punto di non ritorno, dobbiamo salvare la spina dorsale del comparto turistico della Regione. E non c'è quasi più tempo", conclude l’Associazione.

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