Confcommercio Modena contro l'imposta di pubblicità

Confcommercio Modena contro l'imposta di pubblicità

L'Associazione ha promosso un'azione legale pilota contro le cartelle comunali. "Arbitraria la distinzione tra insegne di esercizi, la prossima Giunta faccia finalmente chiarezza".

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22 maggio 2014

Francesco Palermo, noto imprenditore con diversi punti vendita di oggetti preziosi, oreficeria, orologeria e oggettistica da regalo a Modena, ha deciso di intraprendere un'azione legale per opporsi al pagamento di una serie di cartelle relative all'imposta di pubblicità.  "Materia del contendere non è la cifra delle cartelle, ma l'interpretazione che l'Amministrazione Comunale e il suo braccio operativo ICA danno sull'applicazione dell'imposta di pubblicità sulle insegne con marchi di franchising. Alla luce di direttive ministeriali e anche di recenti pronunciamenti giurisprudenziali, Confcommercio Modena la giudica abusiva, visto che introduce una distinzione tra insegne di esercizio. Da ciò deriva che gli esercizi commerciali in Italia con marchi non propri versano per un'imposta che non dovrebbero pagare circa 100 milioni di euro all'anno.  L'azione legale pilota intrapresa a Modena servirà a chiarire chi ha ragione. Ma il tema investe il livello normativo nazionale, visto che la legge quadro sull'imposta di pubblicità è di competenza legislativa nazionale. 

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