Confcommercio Napoli: "L'ordinanza della Regione travolge la filiera degli eventi"

Confcommercio Napoli: "L'ordinanza della Regione travolge la filiera degli eventi"

Per il direttore generale Pasquale Russo, "annullare feste e ricevimenti con più di 20 persone a prescindere dagli spazi disponibili travolge l'intera filiera del wedding e degli eventi, dai ristoratori ai fioristi"

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29 settembre 2020

"La nuova ordinanza del presidente De Luca decisa senza confrontarsi con le categorie scarica ancora una volta completamente sulle imprese le necessità di tutela della salute provocando gravissime perdite in termini economici e occupazionali". Lo ha detto il direttore generale Pasquale Russo a proposito del provvedimento della Regione su feste e ricevimenti che sarà valida dal 1° ottobre. Allegati all'ordinanza sono stati pubblicati i protocolli di sicurezza per vari settori tra i quali il settore wedding e cerimonie. Tra le misure contenute, si prevede l'utilizzo di un'unica procedura che identifichi la disposizione dei tavoli secondo il criterio più consono all'organizzazione dei partecipanti, e nello specifico, attraverso la creazione di tavoli privilegiando che i partecipanti siano suddivisi per nucleo familiare stretto e comunque con un numero non superiore a 6 persone". "Annullare feste e ricevimenti con più di 20 persone a prescindere dagli spazi disponibili travolge l'intera filiera del wedding e degli eventi, dai ristoratori ai fioristi, con centinaia di eventi già programmati e pagati che salteranno. Le aziende hanno fatto ordini che non potranno revocare e non si prevede alcun risarcimento".

"Ciò significa - ha aggiunto Russo -distruggere un'economia importante per la Campania che con grande difficoltà sta cercando di riprendersi. Oltretutto gli imprenditori hanno sostenuto sinora costi onerosi per i protocolli che rispettano scrupolosamente. Chiediamo dunque un passo indietro e un confronto per trovare le modalità migliori per contemperare le esigenze sanitarie con quelle imprenditoriali". "Non si comprende perché non si possano tenere in sicurezza pranzi di matrimonio i quali non differiscono da una qualsiasi attività di ristorazione. Una misura sproporzionata così come il divieto per ristoranti e bar di far sedere al massimo 6 persone. Sono misure incomprensibili che penalizzano inutilmente i pubblici esercizi" ha concluso Russo.

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