Confcommercio: niente silenzio-assenso per i pubblici esercizi

Confcommercio: niente silenzio-assenso per i pubblici esercizi

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato
Confcommercio: niente silenzio-assenso per i pubblici esercizi
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Billè: sette anni di ritardo sono troppi
Non è esatto che è applicabile l'istituto del silenzio-assenso per l'apertura di bar e ristoranti. E' quanto precisano Confcommercio e Fipe in merito alla decisione presa dalla sezione IV del Consiglio di Stato il cui senso è stato riportato da alcuni organi di stampa in modo confuso ed impreciso. Infatti, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro la sentenza del TAR Lazio che aveva dichiarato l'inapplicabilità del silenzio-assenso per l'apertura di bar, ristoranti, laboratori di lavorazione di generi alimentari, di locali di spettacolo.

La situazione, dunque, sulla base della decisione formale - conclude la nota -permane immutata nel senso che il Consiglio di Stato sancisce che un bar e un ristorante possono essere aperti al pubblico solo e se sono in possesso di una regolare licenza di esercizio.

"Resta il fatto - commenta il Presidente di Confcommercio e di Fipe, Sergio Billè - certamente grave che a sette anni dall'approvazione sulla legge sui pubblici esercizi, i ministeri competenti non siano stati ancora in grado di emanare quel regolamento di esecuzione della legge che è indispensabile per un migliore assetto del settore".

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