Confcommercio professioni: “un primo passo, ma le partite Iva non vanno abbandonate”
Confcommercio professioni: “un primo passo, ma le partite Iva non vanno abbandonate”
“Il decreto costituisce una risposta iniziale per le richieste che sono venute dal mondo del lavoro autonomo professionale. Consapevoli della difficoltà del momento, consideriamo gli interventi previsti come un primo passo verso un percorso di sostegno alle professioni che dovrà proseguire per tutta la durata della crisi derivante da questa emergenza sanitaria. Le partite Iva non vanno abbandonate”: così Confcommercio Professioni sul Dl Cura Italia.
“Per questo sarà importante dare risposte più robuste soprattutto a chi subisce il totale o quasi fermo dell’attività che si procrastinerà a prescindere dalla durata dei provvedimenti restrittivi del Governo sicuramente oltre il semestre e, per alcune professioni come quelle turistiche, anche per tutto il 2020. Una prima risposta – continua Confcommercio Professioni - è costituita dall’indennita di 600 euro su tutto il territorio nazionale per il mese di marzo purché almeno estesa, come annunciato, ad aprile. Dovremo ben comprendere, inoltre, il funzionamento del fondo residuale per il reddito di ultima istanza, perché è necessario coprire tutti gli esclusi dall’indennizzo di 600 euro, compresi i professionisti iscritti agli ordini. Positiva la possibilità di intervento del Fondo di solidarietà per i mutui prima casa in favore di professionisti e lavoratori autonomi. Vanno fatti passi in avanti rispetto a quanto previsto per facilitare l’accesso al credito per finanziamenti a lavoratori autonomi e liberi professionisti”.
“Sulle misure relative alla sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei versamenti di tributi e tasse, infine, ribadiamo – conclude Confcommercio Professioni - la necessità di considerare debitamente i tempi di ripresa per l'economia, dal momento che la crisi di liquidità nei prossimi mesi continuerà a persistere”.