Confcommercio Sicilia: associazioni d'impresa su emergenza infrastrutturale

Confcommercio Sicilia: associazioni d'impresa su emergenza infrastrutturale

Esaminata la grave situazione di emergenza infrastrutturale dopo la franai sul viadotto Himera della Palermo-Catania."È una calamità che si sarebbe potuta evitare se si fossero attivate le iniziative di salvaguardia e manutenzione ordinaria del territorio".

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22 aprile 2015

 

Il Tavolo delle Associazioni d'impresa si è riunito il 20 aprile, per esaminare la grave situazione di emergenza infrastrutturale dopo la frana di Scillato abbattutasi sul viadotto Himera dell'autostrada Palermo-Catania." È una calamità che si sarebbe potuta evitare - sottolinea in una nota Confcommercio Sicilia - se soltanto si fossero attivate le iniziative di salvaguardia e di manutenzione ordinaria del territorio. Invece, in questi ultimi giorni, abbiamo assistito a uno scarica barile tra le istituzioni competenti. Non c'è più tempo e pazienza per assistere a questo spettacolo indecoroso. Invochiamo, pertanto, un intervento urgente che possa consentire l'avvio dei lavori della bretella di collegamento sulla Palermo-Catania entro il 15 maggio e la fine dei lavori entro il 15 di agosto. Una tabella di marcia rigida e serrata che, lavorando giorno e notte, riesca a garantire il rispetto dei tempi per uscire da quella che è, senza ombra di dubbio, catalogabile come una delle emergenze siciliane. Nel contempo, con le stesse procedure e con la stessa rapidità, dovranno essere realizzate tutte quelle manutenzioni di base alla rete infrastrutturale dell'isola, necessarie per ripristinare condizioni di "normalità" e sicurezza, partendo dalle autostrade e finendo alle strade statali e provinciali delle aree interne della Sicilia. Un lavoro che dovrà essere portato avanti coinvolgendo l'imprenditoria siciliana sana, che ha tutte le carte in regola e i relativi requisiti per partecipare a una tale opera di ricostruzione. Anche perché, forse è bene ricordarlo, far lavorare una azienda siciliana significa redistribuire ricchezza nel territorio, in termini di occupazione, gettito fiscale e quindi valore aggiunto per l'Isola. E non ci si dica che non ci sono risorse disponibili. La Sicilia corre il rischio in questo momento, ed è un vero e proprio paradosso, di dover restituire altri 500 milioni di euro del programma operativo del Fondo di sviluppo regionale (FESR) 2007-2013 all'Unione Europea".  "Pertanto - conclude Confcommercio Sicilia - si convochi subito una giunta regionale straordinaria per approvare una rimodulazione del Programma Operativo 2007-2013, destinando le relative risorse alla realizzazione della manutenzione stradale. Anche perché, in questo caso, non si tratta di interventi ordinari, ma di una vera e propria ricostruzione delle infrastrutture siciliane. Primo tassello indispensabile per poter parlare di sviluppo.  La politica tutta, nazionale, regionale, e la rappresentanza italiana al Parlamento europeo, ha il dovere di convergere su tale necessità, per attenuare i gravi danni che l'economia regionale sta subendo, dall'agricoltura al commercio, dall'industria al turismo, per ritardi nelle consegne, disdette di prenotazioni, annullamenti di contratti e penalità relative, scongiurando così un vero e proprio allarme sociale".

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