CONFCOMMERCIO SU BLACK-OUT ENERGETICO: UN DANNO PER LE IMPRESE MA E' COLPA DELLE POLITICHE ENERGETICHE

CONFCOMMERCIO SU BLACK-OUT ENERGETICO: UN DANNO PER LE IMPRESE MA E' COLPA DELLE POLITICHE ENERGETICHE

46/2003Pesantemente colpiti grande distribuzione e dettaglio alimentare
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46/2003
Roma, 26.06.03

 

 

Pesantemente colpiti grande distribuzione e dettaglio alimentare

 

CONFCOMMERCIO SU BLACK-OUT ENERGETICO:

UN DANNO PER LE IMPRESE MA E' COLPA DELLE POLITICHE ENERGETICHE

 

 

L’incertezza normativa del settore elettrico, una politica energetica contraddittoria che ha paralizzato la costruzione di nuove centrali e di nuove linee elettriche in grado di alleggerire il carico di quelle esistenti sono, secondo Confcommercio, le principali cause dei black-out verificatisi oggi che hanno determinato notevoli disagi per milioni di cittadini e imprese.

 

Secondo la Fida-Confcommercio, federazione italiana dettaglianti dell'alimentazione che raggruppa 60mila esercizi in tutta Italia, il problema più grosso è rappresentato dal rischio deterioramento dei prodotti congelati o surgelati che, per una corretta conservazione, devono essere mantenuti a temperatura costante.

Tra le imprese del settore, in particolare quelle del settore ittico e dell'alimentare al dettaglio, esistono circa 70.000 congelatori e considerando che, in media, un congelatore contiene merce per un valore di quasi 1.000 euro, il calcolo è molto semplice: si rischia di buttare fino a 70 milioni di euro di prodotti alimentari - solo in questo comparto - con la conseguenza per le imprese di dover anche sopportare notevoli disagi, in termini di costi e tempi, per l'espletamento delle procedure di risarcimento del danno.

 

Per le aziende della distribuzione moderna, aderenti a Faid-Federdistribuzione, l'emergenza energia elettrica ha determinato un pesante contraccolpo. Si sono infatti verificate diverse interruzioni, in molti casi anche superiori ad 1 ora, della fornitura di energia elettrica senza preavviso generando difficoltà nella gestione dei punti vendita, soprattutto per quanto riguarda i beni alimentari deperibili.

Per le imprese del comparto la situazione desta particolare preoccupazione anche perché se, come sembra, l'emergenza dovesse protrarsi nel medio-lungo periodo - a luglio e agosto - le ripercussioni sull'intero settore sarebbero molto gravi e difficilmente arginabili.

Per questo motivo - evidenzia la Faid - sono già al lavoro apposite task force per raccogliere i primi dati e valutare gli adeguati interventi per limitare il più possibile i danni e garantire sempre un ottimale servizio ai consumatori.

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