CONFCOMMERCIO SU EURO: NO A POSIZIONI PRECONCETTE SI' ALLA TRASPARENZA
CONFCOMMERCIO SU EURO: NO A POSIZIONI PRECONCETTE SI' ALLA TRASPARENZA
Da un primo monitoraggio, a campione su diverse realtà territoriali e per tipologia di esercizio, emerge una situazione di tranquillità e di collaborazione tra gli esercenti e i consumatori.02/2002 Roma, 02.01.02
Da un primo monitoraggio, a campione su diverse realtà territoriali e
per tipologia di esercizio, emerge una situazione di tranquillità e di collaborazione tra gli esercenti e i consumatori
SU ARROTONDAMENTI E RESTI EVITARE ALLARMISMI E DISINFORMAZIONE
CONFCOMMERCIO SU EURO:
NO A POSIZIONI PRECONCETTE SI ALLA TRASPARENZA
Bisogna evitare che i due mesi di doppia circolazione diventino una battaglia di cifre e di informazione non corretta circa le leggi che regolano le attività del change-over.
Questo significa innanzitutto contribuire in ogni modo ad aiutare il consumatore, comprese quelle categorie più deboli come gli anziani, a prendere confidenza con la nuova moneta e ad essere informato correttamente, e questo significa, altresì, denunciare senza esitazioni situazioni e comportamenti poco trasparenti o anomali circa gli arrotondamenti e i resti.
Confcommercio a questo proposito ricorda che il sistema di arrotondamento dei prezzi è regolato per legge con meccanismi che prevedono l’arrotondamento dei prezzi alla seconda cifra decimale e tutte le imprese della distribuzione, senza distinzione alcuna, pertanto hanno l’obbligo di rispettare questa disposizione. L’Assemblea Generale di Confcommercio a tale proposito ha adottato una apposita raccomandazione che impegna l’intero sistema confederale, e quindi tutte le imprese aderenti ad attenersi agli impegni sottoscritti.
Altro ragionamento è il meccanismo di formazione dei prezzi che, in un mercato aperto alla concorrenza è e deve rimanere libero per favorire non solo una sana competizione tra imprese ma per dare al consumatore una capacità di scelta che sia la più ampia possibile. E al fine di rendere il più trasparente possibile il rapporto tra esercente e consumatore, laddove le condizioni di mercato, per esempio l’eventuale aumento dei prezzi alla produzione, rendessero necessario un ritocco dei prezzi, è opportuno che il commerciante ne dia chiara ed esaustiva informazione alla clientela.
Confcommercio ricorda, inoltre, che non è stato mai sancito né a livello comunitario né nazionale l’obbligo per i commercianti di dare comunque il resto in euro e che tale circostanza è solo “raccomandata” laddove possibile.
Il monitoraggio sul primo giorno dell’euro nei negozi è sul sito di www.confcommercio.it.