CONFCOMMERCIO SU EURO: PARTENZA SENZA PROBLEMI

CONFCOMMERCIO SU EURO: PARTENZA SENZA PROBLEMI

Piena collaborazione tra esercenti e consumatori

01/2002

Roma, 01.01.2002

 

 

Piena collaborazione tra esercenti e consumatori

 

 

CONFCOMMERCIO SU EURO: PARTENZA SENZA PROBLEMI

 

 

I 45.000 bar, i 35.000 ristoranti, i 6.500 impianti di erogazione carburante aperti oggi non hanno fatto rilevare elementi di criticità nel passaggio all’euro. Da una rilevazione fatta dalla FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e dalla FIGISC-ANISA (la Federazione dei Distributori di Carburante) aderenti a Confcommercio, su un campione rappresentativo delle diverse realtà territoriali e per tipologia di esercizio, emerge una situazione di assoluta tranquillità e di collaborazione piena tra gli esercenti e i consumatori.

 

Benzinai

Il primo giorno di euro negli impianti di distribuzione carburanti sta trascorrendo in piena tranquillità. Presso gli impianti aperti per turno e nelle aree di servizio autostradali si registra un sensibile aumento di utilizzo di carte di credito e bancomat. Per gli automobilisti che pagano in banconote euro, per la verità ancora pochi, è stato possibile fornire il resto in euro.

Positivo anche il primo giorno euro per gli impianti self service al 30% già predisposti per accettare la nuova banconota (7000 in Italia, di cui 2500 con doppia accettazione).

Esprime soddisfazione Luca Squeri, presidente dell’Anisa:  “Si registra tra i clienti un atteggiamento sereno segno di maturità rispetto ad una novità così eclatante – afferma -. E’ da apprezzare anche la preparazione degli addetti ai lavori frutto di mesi di lavoro diretti a dare agli automobilisti l’assistenza necessaria per iniziare l’era dell’euro nel  modo più trasparente e semplice possibile”.

 

Bar, ristoranti e discoteche

La notte di San Silvestro ha dato un benvenuto all’euro più in forma simbolica che reale: oltre il 95% dei pagamenti nei ristoranti e nei locali notturni (i soli esercizi aperti nella notte oltre 65.000) sono stati effettuati in lire, gran parte in contanti e, soltanto per una quota residuale, con carte di credito convertite già all’euro. Si segnala qualche problema per i pagamenti elettronici legato perlopiù alla gestione della virgola dei “pos”. Una prima curiosità. A Firenze e Venezia i primi pagamenti con banconote euro sono stati effettuati già qualche minuto dopo la mezzanotte da stranieri che, evidentemente prima degli italiani, hanno potuto approvvigionarsi di cartamoneta nel proprio paese. La mattina del primo dell’anno i primi caffè e cappuccini al bar sono stati pagati con gli spiccioli di euro. Anche in questo caso si è trattato perlopiù di “scambi” simbolici, perché la maggior parte dei clienti ha continuato ad usare la familiare lira. I comportamenti degli esercenti sui resti risultano improntati a restituire lire per lire ed euro per euro.

Il problema più evidente per la rete commerciale, vera protagonista insieme ai consumatori della sfida sul campo per  l’introduzione dell’euro, è rappresentato dalla gestione delle due casse (indispensabile per gestire la doppia circolazione della moneta fino al 28 febbraio) e degli ingombranti volumi di monete metalliche.

Afferma Edy Sommariva, direttore generale della Fipe: “La macchina in ogni caso si è messa in moto con qualche problema di adattamento in una certa misura atteso (qualche impaccio nei pagamenti e nella gestione dei resti; qualche coda alla cassa che si allunga più del previsto; qualche piccolo errore nei conti e qualche problema di virgola nei P.o.S.) però la consapevolezza di essere di fronte ad un passaggio epocale è ampiamente diffuso nella rete commerciale italiana e crediamo senz’altro anche tra i consumatori. Se faremo tutti leva su flessibilità e su qualche piccola tolleranza, la sfida dell’euro sarà vinta”.

 

Confcommercio rammenta a tutti gli esercenti la necessità di  provvedere al più presto a ritirare i mini kit in monete da 315 euro e le mazzette di banconote da 5 euro, che come noto non verranno distribuite dai bancomat. Si sottolinea altresì la necessità di provvedere all’adeguamento all’euro dei P.o.S. per quei pochi commercianti che ancora non hanno provveduto seguendo le procedure comunicate dalle banche e dai gestori.

In proposito Confcommercio ha realizzato in collaborazione con l’ABI un manuale per l’adeguamento all’euro dei P.o.S. consultabile sul sito www.confcommercio.it

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