Confcommercio su Finanziaria: irrisolto il nodo della bassa crescita e della pressione fiscale
Confcommercio su Finanziaria: irrisolto il nodo della bassa crescita e della pressione fiscale
Le tasse non reputate "eque e giuste" per il 76,9 p.c. degli italiani e pesanti per oltre il 90, evasione fiscale patologia dell'intera società, necessario ridurre l'Ipef: questo il risultato dell'indagine Confcommercio sulla pressione fiscale76/2007
76/07
Roma, 01.10.07
Le tasse non reputate “eque e giuste� per il 76,9% degli italiani e pesanti per oltre il 90%, evasione fiscale patologia dell’intera società , necessario ridurre l’Ipef: questo il risultato dell’indagine Confcommercio sulla pressione fiscale
CONFCOMMERCIO SU FINANZIARIA: IRRISOLTO IL NODO DELLA BASSA CRESCITA E DELLA PRESSIONE FISCALE
Finanziaria e crescita economica
La legge finanziaria per il 2008 solleva molti dubbi sulla capacità di consolidare il ciclo per puntare a una crescita elevata e sostenibile, obiettivo dichiarato nel Dpef .
Alla luce di un sensibile peggioramento delle attese di crescita per l’anno in corso e ancor più per il prossimo, il raggiungimento di quell’obiettivo si è fatto al contempo più urgente e difficile.
L’economia italiana vede crescere la spesa pubblica, il saldo estero fornisce un contributo nullo, la crisi di liquidità potrà avere effetti nel 2008: resta centrale la questione del modesto sviluppo della produttività , che si riverbera in un’insufficiente dinamica delle retribuzioni.
Le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio indicano quindi una crescita del Pil nel 2007 all’1,7% (peggiore del 2006), che registrerà un incremento ancora minore, 1,4%, nel 2008, confermando quindi un quadro previsionale che da molti osservatori era stato ritenuto troppo pessimistico. Non andrà meglio per i consumi sul territorio, che non supereranno l’1,4% nel 2007 e l’1,3% nel 2008.
Finanziaria e tasse
Le entrate fiscali continuano a migliorare, e sono forse l’unico indicatore di segno positivo nel quadro generale della nostra economia. Il gettito dell’IRE (o Irpef) in tre anni è cresciuto del 15,1% e l’aliquota media è aumentata di quasi un punto. Questo punto può essere restituito ai contribuenti con un costo (7,3 miliardi di euro), compatibile con le risorse attualmente disponibili grazie all’extragettito e ai tagli di spesa.Â
La destinazione dell’extragettito, quasi 6 miliardi, prevista dalla Finanziaria non sembra però andare in questa direzione. Sarà quindi una finanziaria di “tregua fiscale� solo nel senso che stabilizzerà la pressione fiscale sostanzialmente sui livelli di quest’anno, confermando quanto previsto dal quadro previsionale del Dpef che la vede in modestissima riduzione dall’attuale 42,8% del Pil al 42,1% soltanto nel 2011.
Viene persa dunque un’ulteriore occasione legislativa per implementare strumenti a sostegno del reddito delle famiglie e delle imprese.
La pressione fiscale: percezione e aspettative degli italiani
Per il 76,9% degli italiani le tasse che pagano non sono considerate “eque e giuste�, e il 48,8% considera il livello della tassazione molto pesante (a cui si aggiunge un 43% che la considera abbastanza pesante). Infatti il 53,7% degli intervistati si colloca nella fascia che percepisce una pressione fiscale fra il 21 e il 40% e il 15% circa fra il 41% e il 50%.
La pressione fiscale è aumentata con la Finanziaria 2007 per il 54,7% degli italiani e il 51,4% non crede che le tasse saranno abbassate durante questa legislatura.
L’evasione fiscale (con l’elusione e il “nero�) viene considerata una patologia di tutta la società italiana da oltre tre quarti del campione, mentre il rimanente 25%, che considera questi fenomeni attribuibili solo ad alcune categorie sociali, indica, sovvertendo i luoghi comuni, i liberi professionisti in primis (35%),e a seguire imprenditori (25,7%) e commercianti (25,2%). Netta spaccatura fra chi attribuisce l’extragettito fiscale all’aumento delle tasse (48,4%) e chi invece lo considera il risultato della lotta all’evasione fiscale (41,4%). Un focus su imprenditori e lavoratori autonomi evidenzia che è prioritario, per un fisco più giusto ed equo, intervenire sulla semplificazione delle norme e degli adempimenti (77,6%) e ridurre la pressione fiscale (66,7%). Gli stessi operatori economici hanno le idee chiare, dovendo scegliere, su quali aliquote dovrebbero essere tagliate: fra Irap e Ires il 64,4% sceglie una diminuzione dell’Irap, fra Irpef e Irap il 67% sceglie l’Irpef.
Questi in sintesi i risultati dell’indagine Confcommercio sulla pressione fiscale realizzata da Format S.r.l. Ricerche di Mercato (in allegato).Â