Confcommercio su inflazione: un mercato che rischia di restare senza bussola

Confcommercio su inflazione: un mercato che rischia di restare senza bussola

61/2003
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61/2003
Roma, 21-8-2003

 

Confcommercio su inflazione: un mercato che rischia di restare senza bussola

 

 

“E’ un segnale preoccupante, cartina di tornasole di un’economia costretta sempre di più ad operare in un groviglio di incertezze e di un mercato che, per mancanza di prospettive, rischia di restare senza bussola”. Questa l’analisi del Centri Studi di Confcommercio alle anticipazioni delle città campione sull’inflazione ad agosto.

 

“Pensare che questa situazione - aggiunge la nota del Centro Studi - possa essere determinata solo dalla presenza di fenomeni di carattere speculativo, per altro realizzati da un’esigua parte degli operatori sia della produzione come della distribuzione e dei servizi, vuol dire vedere la pagliuzza e non quella trave che ormai da più di due anni sta di fatto bloccando, a 360 gradi, il processo di sviluppo della nostra economia. Per questo - precisa Confcommercio - è quanto mai urgente che il governo, anche nell’ambito della nuova legge finanziaria, persegua almeno due obiettivi.

 

1.      Porre finalmente un freno agli aumenti non solo delle tariffe e delle imposte locali ma anche del  costo dei servizi di pubblica utilità che hanno avuto incrementi, nel corso degli ultimi 18 mesi, assai più elevati  del tasso di inflazione e che sono, tutti insieme, la vera causa della lievitazione dei costi di gestione delle aziende che operano principalmente nel settore dei servizi.

 

2.      Adottare una politica fiscale che, da un lato, consenta alle imprese di realizzare un reale contenimento dei costi e, dall’altro, possa migliorare il potere di acquisto delle famiglie favorendo così la ripresa dei consumi”.

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