Confcommercio su legge di stabilità

Confcommercio su legge di stabilità

"Un passo in avanti, ma ancora non ci siamo"200/2012
200/12

 

 

200/12

Roma, 01.11.2012

 

 

CONFCOMMERCIO SU LEGGE DI STABILITÀ

 

“Un passo in avanti, ma ancora non ci siamo”

 

 

“Per quanto è fin qui emerso, l’intesa  raggiunta ieri tra Governo e maggioranza sulle modifiche all’impianto della Legge di Stabilità  ha sostanzialmente preso atto del fatto che l’impostazione originaria del provvedimento, fondata sullo scambio tra meno IRPEF e più IVA, non avrebbe giovato né alla crescita, né all’equità”: questo il commento di Confcommercio-Imprese per l’Italia alle notizie sulle modifiche che verranno apportate  alla Legge di Stabilità per il 2013.

 

“ Per un verso, si annulla così  – prosegue la nota di Confcommercio-Imprese per l’Italia -  la riduzione di un punto delle due prime aliquote IRPEF. Dall’altra parte, viene  cancellata  l’applicazione al 2012, retroattiva e in violazione dello Statuto del contribuente, dei tagli alle detrazioni ed alle deduzioni fiscali. Tagli che, ad oggi, sarebbero comunque operativi dal 2013. Quanto all’IVA, si blocca l’aumento, a partire dal luglio del 2013,  dell’aliquota ridotta dal 10% all’11%, ma resta aperta la prospettiva dell’aumento dell’aliquota ordinaria dal 21% al 22%”.

 

“Insomma, un passo in avanti, perché l’inasprimento dell’aliquota ridotta avrebbe colpito un’ampia gamma di prodotti alimentari e due volani del possibile ritorno alla crescita, come il settore del turismo e la filiera delle ristrutturazioni edilizie. Ma ancora non ci siamo.  Perché l’ulteriore inasprimento dell’aliquota ordinaria – già aumentata, a settembre del 2011, dal 20% al 21% - colpirà, con un aggravio complessivo di oltre 4 miliardi di euro, un’amplissima gamma di prodotti e servizi, a partire dai carburanti. Un’amplissima fascia, dunque, dell’ordinario consumo delle famiglie italiane”.

 

“Riteniamo dunque – conclude la nota di Confcommercio-Imprese per l’Italia – che vada fatto davvero di tutto per archiviare definitivamente anche l’ipotesi del nuovo aggravio dell’aliquota IVA ordinaria, finalizzando al raggiungimento di questo obiettivo ogni margine di manovra disponibile. E’ assolutamente necessario. Perché, ancora ieri, il Ministro dell’economia, Vittorio Grilli, ha sostenuto che l’Italia potrà ritrovare la crescita a partire dal secondo trimestre del 2013. Naturalmente, ce lo auguriamo. Ma è evidente che, proprio rispetto a questa possibilità, l’aumento IVA del mese di luglio sarebbe una doccia gelata. Infine, per quel che riguarda le riduzioni IRPEF, la strada maestra resta, a nostro avviso, quella della più tempestiva attivazione del  fondo-taglia tasse, alimentato dalle entrate rinvenienti dal recupero di evasione, secondo quanto previsto anche dalla delega fiscale”.

 

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