Confcommercio: "Non sorprende lo stop all'occupazione"

Confcommercio: "Non sorprende lo stop all'occupazione"

Secondo l'Ufficio Studi tra luglio a novembre si sono persi la metà dei posti di lavoro. "Colpisce la fuga verso l'inattività".

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1 febbraio 2021

L'Ufficio Studi Confcommercio ha commentato i dati Istat su occupati e disoccupati a dicembre.  "Non sorprende l’interruzione a dicembre del processo di graduale recupero dei livelli occupazionali iniziato in estate. Le restrizioni allo svolgimento di molte attività e la conseguente caduta produttiva hanno pienamente manifestato gli effetti sul mercato del lavoro in un mese in cui l’avvio della stagione invernale e le festività di fine anno generano occasioni per i lavoratori stagionali. Si sono persi la metà dei posti di lavoro creati tra luglio e novembre e il valore assoluto della riduzione (101mila unità), se si prescinde da marzo e aprile 2020, è il più grave da gennaio 2013".

"Inoltre - prosegue l'Ufficio Studi - il calo interessa tutti i segmenti dell’occupazione e quest’evidenza indica una debolezza da non sottovalutare per formulare previsioni attendibili sulla crescita del 2021, a oggi ancora ottimistiche nei documenti del governo".

"Guardando all’intero 2020, oltre alla contrazione del numero di dipendenti a termine (-365mila unità) e dei lavoratori autonomi (-162mila) - conclude la notacolpisce la fuga verso l’inattività (+539mila persone tra i 15 ed i 64 anni), determinata per quasi il 76% da persone tra i 15 ed i 49 anni (51% se ci si concentra sul segmento 25-49 anni, il più orientato al lavoro)".

 

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