CONFCOMMERCIO SU SCIOPERO DEI CONSUMATORI: NO AI NUMERI AL LOTTO
CONFCOMMERCIO SU SCIOPERO DEI CONSUMATORI: NO AI NUMERI AL LOTTO
Dopo la riunione del Consiglio Generale58/2002
Roma,12.09.02
Dopo la riunione del Consiglio Generale
CONFCOMMERCIO SU SCIOPERO DEI CONSUMATORI:
NO AI NUMERI AL LOTTO
L’ultima cosa da fare, quando si affrontano problemi così seri e gravi come oggi sono sicuramente quelli della congiuntura economica, è dare i numeri al lotto diffondendo cifre e percentuali che, non essendo il prodotto di indagini che abbiano reali riscontri di carattere statistico, non solo hanno un’assai scarsa attendibilità ma rischiano di creare anche inutili e pericolose turbative di mercato: questo il commento di Confcommercio ai dati diffusi da alcune fonti sull’andamento dello sciopero dei consumatori.
Gli operatori del commercio condividono in pieno il disagio di milioni di famiglie costrette oggi a sopportare tutto il peso di un andamento dell’economia che ormai è sulla soglia di una vera e propria recessione, ma, proprio per questo, tre cose vanno dette con estrema chiarezza. 1- E’ semplicemente assurdo pensare che, in un mercato che, a causa del crollo dei consumi e degli investimenti, sta andando a rotoli, i commercianti vogliano assumere, nei confronti dei consumatori, il ruolo dei carnefici perché questa sarebbe davvero un’improponibile operazione suicida. La verità è che commercianti e consumatori si trovano oggi sulla stessa barca ed è purtroppo una barca che sta affondando. 2- Le misure fin qui adottate dal governo per il rilancio dell’economia sono del tutto insufficienti e anche la ventilata ripresa che dovrebbe realizzarsi nel 2003 corre il rischio di essere procrastinata nel tempo. 3- Svoltare vuol dire mettere mano, ed in una misura consistente, alla leva fiscale non solo attuando quanto previsto dal patto per l’Italia, ma anche correggendo norme tributarie che hanno fino ad ora privilegiato solo alcune categorie imprenditoriali.
Il consiglio generale di Confcommercio, conclude la nota, che si è riunito oggi a Roma, preso atto della grave situazione della nostra economia, ha deciso di riconvocarsi il 3 ottobre, data nella quale non esclude, in assenza di significative iniziative del governo a questo riguardo, la mobilitazione di tutto il settore.