Confcommercio su vendite al dettaglio prosegue la flessione dei consumi

Confcommercio su vendite al dettaglio prosegue la flessione dei consumi

39/2005
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Roma, 22.06.05

 

CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO

 PROSEGUE LA FLESSIONE DEI CONSUMI

 

Crollano le vendite in aprile, facendo registrare un dato, che -  al di la della necessaria tara nel confronto tendenziale, dovuta allo spostamento, rispetto all'anno precedente,  della Pasqua – risulta pesante per l'intera economia: questo il commento del Centro Studi Confcommercio sui dati relativi alle vendite al dettaglio in aprile diffusi oggi dall'Istat.

 

Poiché il dato di aprile del 2004 incorpora la festività mobile della Pasqua che contribuisce ad aumentare i consumi, il confronto tendenziale con l'anno in corso, nel quale la festività è caduta in marzo, risulta penalizzato e occorrerà attendere il dato di maggio per capire le reali tendenze dei consumi che passano per le rete distributiva.

 

Al netto della componente prezzi, la flessione in quantità delle vendite in aprile è del 5% rispetto ad aprile 2004, come sintesi di un –3,7% nell'alimentare e di un –5,7% nel non alimentare. La contrazione è più marcata per le piccole superfici e il dettaglio tradizionale, ma anche la grande distribuzione evidenzia sensibili decrementi di fatturato (-3,2% nell'alimentare e –2,8% nel non alimentare).

Riguardo alla tipologia dimensionale secondo il numero degli addetti, le microimprese (0-2 addetti) mostrano una flessione  in quantità del –7,6% rispetto ad aprile 2004, ma anche le imprese distributive di media (10-19 addetti) e grande (20 addetti ed oltre) dimensione, segnalano forti difficoltà, con riduzioni di fatturato consistenti, pari, rispettivamente, al –5,6% e al –3,8%, sempre nel confronto tendenziale.

 

Anche i dati destagionalizzati, tuttavia -  sottolinea il Centro Studi - confermano una dinamica delle vendite che appare decisamente preoccupante.

In termini congiunturali, ossia nel confronto rispetto a marzo 2005, infatti, il totale delle vendite in valore depurate dei fattori stagionali segnala una flessione dello 0,8%, più accentuata nell'alimentare (-1,1%) e più contenuta nel non alimentare (-0,6%).

In termini tendenziali il confronto è ancora più negativo, con una flessione rispetto ad aprile 2004 dell'1,9 per il totale del valore delle vendite, che si ripete pressoché invariata sia nell'alimentare (–2,0%) sia nel non alimentare (-1,9%).

 

Alla luce di questi dati, pertanto – conclude il Centro Studi Confcommercio – anche l'economia italiana del secondo trimestre di quest'anno non sembra manifestare un andamento migliore del primo.

 

 

 

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