Confcommercio su vendite al dettaglio: un timido segnale di "primavera"

Confcommercio su vendite al dettaglio: un timido segnale di "primavera"

27/2005
Roma, 22

 

Roma, 22.4.05

 

27-05

 

Dopo anni, inversione di tendenza per le imprese fino a 2 addetti

Confcommercio su vendite al dettaglio: un timido segnale di "primavera"

 

 

 

Un primo timido segnale di "primavera", dopo la debacle di gennaio, che si spera sia confermato nel tempo e non resti soltanto una semplice notazione statistica: questo il commento del Centro Studi Confcommercio ai dati Istat di febbraio sulle vendite al dettaglio.

 

Infatti – prosegue la nota - al netto della variazione dei prezzi dei beni, le vendite al dettaglio in quantità sono cresciute rispetto a febbraio 2004 di appena lo 0,1%, unicamente imputabile alle vendite alimentari (+0,8% tendenziale), in fase di calo strutturale dei prezzi. Le vendite non alimentari, invece, che pure rappresentano circa l'80% della spesa delle famiglie, hanno evidenziato una flessione in quantità dello 0,4% rispetto a febbraio 2004.

 

Rispetto alle tipologie e forme distributive, le piccole imprese (0-2 addetti) evidenziano una contenuta crescita (+0,7% tendenziale), che inverte un lunghissimo trend negativo, così come le grandi imprese (6 addetti e oltre) mostrano anch'esse un modesto incremento tendenziale dello 0,4%. La performance peggiore è delle medie imprese (3-5 addetti) che accusano una flessione tendenziale delle quantità vendute dell'1,7%.

 

Più preoccupante il dato relativo al primo bimestre 2005, sul cui confronto con l'analogo periodo del 2004 - prosegue il Centro Studi - pesa in modo significativo la forte contrazione del fatturato commerciale del gennaio scorso.

Infatti, le vendite complessive in quantità risultano inferiori dell'1,4% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2004, dato determinato quasi esclusivamente dalle vendite non alimentari (-2,3% rispetto al primo bimestre 2004) e da una flessione più contenuta delle vendite alimentari (-0,4%).

Per quanto riguarda, invece, le diverse dimensioni d'impresa – conclude la nota - tutte le tipologie evidenziano una flessione rispetto al primo bimestre del 2004, ma di diversa intensità: decisamente elevata nelle imprese di media e piccola dimensione (-3,2% e –2,1% rispettivamente), più contenuta nelle grandi imprese (-0,6%).

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