54/2002
Roma, 22.08.02

CONFCOMMERCIO: "SUBITO MISURE PER L'ECONOMIA.

SI' ALLA RIFORMA DELL'ISTAT, NO A PANIERI DI PLASTICA".

Le anticipazioni sui prezzi al consumo fatte dai Comuni per il mese di agosto confermano una tenuta dell'inflazione su livelli medi che, nel 2002, non si prevede possano scendere al di sotto del 2,3-2,4%. "Le tensioni che si stanno registrando sul fronte dei prezzi non sono per altro la causa ma l'effetto dell'andamento di un'economia che, ormai sulla soglia di una vera e propria stagnazione, sta alimentando, a tutti i livelli e in tutti i comparti, un clima di crescente e sempre più palpabile sfiducia sulle possibilità di una reale e significativa ripresa, a breve termine, del sistema.  Per interrompere questa spirale che potrebbe produrre, da qui alla fine dell'anno, risultati ancora peggiori, occorre - osserva Confcommercio - che il governo, utilizzando lo strumento della legge finanziaria, realizzi un vero e proprio colpo d'ala rilanciando gli investimenti e adottando concrete misure a sostegno delle imprese e per il rilancio dei consumi. E, per la realizzazione di questi obiettivi, Confcommercio conferma la sua massima disponibilità di confronto con il governo e con le parti sociali. E' indispensabile altresì - aggiunge la nota di Confcommercio - aggiornare, arricchire e perfezionare il sistema di raccolta e di elaborazione dei dati fatto oggi dall'Istat. Realizzando almeno quattro obiettivi:

1 - rafforzare l'autonomia dell'analisi statistica in modo che i dati possano essere elaborati senza il rischio di influenze o ingerenze politiche e, in ogni caso, esterne; 2 - creare veri e propri indici territoriali che consentano una effettiva e più trasparente analisi dei dislivelli oggi esistenti, per quanto riguarda l'andamento dei prezzi, tra Regioni e capoluoghi di provincia; 3 - analizzare e comparare il livello dei prezzi reali e non solo  le loro  variazioni; 4 - adottare un sistema di indagine che, scaglionato sempre a livello territoriale, faccia luce sui comportamenti di consumo delle famiglie tenendo conto anche delle fasce di reddito e della qualità dei prodotti acquistati perché solo così il paniere di spesa potrà diventare realmente rappresentativo. Se, dunque, un  riposizionamento e un arricchimento complessivo del ventaglio di informazioni che devono essere alla base di un efficiente sistema di rilevazione  appare più che urgente, sarebbe pernicioso sostituire - fuori da ogni corretta etica di mercato - il paniere dell'Istat con panieri di plastica che maturassero, invece, al di fuori di un corretto alveo istituzionale".