Confcommercio sul contratto nazionale del terziario: non ci sono spazi per proseguire nella trattativa

Confcommercio sul contratto nazionale del terziario: non ci sono spazi per proseguire nella trattativa

72/2007
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Roma, 25.09.07

 

 

CONFCOMMERCIO SUL CONTRATTO NAZIONALE DEL TERZIARIO:

NON CI SONO SPAZI PER PROSEGUIRE NELLA TRATTATIVA

 

La commissione sindacale dei rappresentanti delle imprese di Confcommercio si è riunita oggi a Roma per valutare lo stato del negoziato per il rinnovo del CCNL Terziario, che interessa quasi 2 milioni di lavoratori e oltre 800.000 imprese del commercio e dei servizi .

La commissione ha confermato all’unanimità il giudizio del Presidente Francesco Rivolta che non esistono al momento spazi per proseguire nella trattativa.

 

 “Sul fronte del Governo registriamo una seria, oggettiva, preoccupante difficoltà nel confronto sui temi del mercato del lavoro�.- ha ricordato Francesco Rivolta.

“I timori di Confcommercio si sono concretizzati nel protocollo del 23 luglio. A partire dall’abolizione dello scalone concordato solo con il sindacato - anche se gli aumenti che inevitabilmente ne deriveranno cadranno su imprese e lavoratori attivi - per arrivare agli interventi sul mercato del lavoro e su ammortizzatori e competitività. Si tratta di misure penalizzanti da un lato e insufficienti dall’altro.�

 

Confcommercio aveva chiaramente espresso la sua posizione a Governo ed ai Sindacati. Per rilanciare i servizi occorre mettere in moto un circolo virtuoso: più concorrenza, maggiore produttività, prezzi più bassi, rilancio dei consumi, nuovi posti di lavoro. Il costo del lavoro, complessivamente inteso, che le imprese sono costrette a sostenere per competere non può essere considerato una variabile indipendente e non influente sul rinnovo del contratto.

 

In questa prospettiva Confcommercio ha indicato, a partire dal rinnovo del contratto, passaggi fondamentali per consentire un confronto utile: l’incremento della produttività, un diverso concetto di flessibilità organizzativa, una revisione della governance della Bilateralità per migliorarne l’efficienza.

 

“Abbiamo proposto un metodo di lavoro che passava attraverso la sottoscrizione di avvisi comuni,  ma dobbiamo però registrare che questa strada non si è voluta percorrere . Oggi di fronte alla conferma che la piattaforma arriva a costare complessivamente, tra aumenti salariali, ulteriori oneri e richieste di irrigidimento, quasi il 9% di incremento di costo del lavoro, non registriamo nessuna seria apertura sui temi che abbiamo posto come centrali.

Le aziende non possono continuare ad incrementare i costi da un lato e vedere ridotti gli spazi di  produttività dall’altro, in uno scenario economico che sta già rallentando: l’Italia rimane il paese più lento nella crescita in Europa .“ Ha concluso Francesco Rivolta.

 

La decisione della commissione è che, senza una disponibilità concreta del sindacato a trovare soluzioni percorribili sui temi ripetutamente proposti, non è possibile intravedere spazi per continuare produttivamente la trattativa .

 

 

 

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