Confcommercio Toscana: “ripensare i canoni di locazione”

Confcommercio Toscana: “ripensare i canoni di locazione”

L'Associazione chiede di prevedere un credito di imposta più alto, un ricalcolo dei parametri delle locazioni e l'erogazione di sostegni finanziari e creditizi adeguati alle perdite.

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11 maggio 2021

La pandemia ha ridimensionato i ricavi delle imprese, ma nonostante ciò le spese da affrontare sono rimaste invariate. Secondo Confcommercio Toscana occorre assolutamente fermare le uscite, per aiutare gli imprenditori a salvarsi dalla crisi, mantenendo l’occupazione. “Prima di tutto - ha commentato l’Associazione - bisogna rinegoziare i canoni di locazione in virtù dei fatturati, servirà poi un intervento governativo che aumenti il credito d’imposta e i benefici fiscali di chi trova un accordo”. Questa la posizione che Confcommercio Toscana sta portando avanti da un anno a questa parte insieme ai sindacati dei lavoratori e degli inquilini della regione (Cgil, Cisl, Uil. Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini, ndr.).

“Le locazioni - ha spiegato il direttore Franco Marinoni - sono uno dei costi più alti da sopportare, soprattutto nei centri storici di città che, come Firenze, hanno ereditato un alto valore commerciale che però non corrisponde più alla realtà, almeno fino a quando non riprenderanno i flussi del turismo internazionale”.

Per risolvere la questione, oltre agli accordi territoriali per ricalcolare i parametri dei canoni, l’Associazione sollecita il governo a prendere una decisione netta: “occorre prevedere - ha concluso Marinoni - un credito d’imposta più alto, maggiori benefici fiscali e sostegni finanziari e creditizi adeguati. Se non si interviene in modo rigoroso ed incisivo rischiamo di vedere chiusi tantissimi locali, negozi, botteghe artigianali che ora animano le nostre strade”. 

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