L’impresa non trova personale? A rischio ricavi e innovazione
L’impresa non trova personale? A rischio ricavi e innovazione
Indagine Format Research per Confcommercio Toscana: negli ultimi 18 mesi circa la metà delle imprese toscane di commercio, turismo e servizi ha cercato nuovi addetti, ma oltre il 55% ha avuto difficoltà nel reperirlo.
Non trovare personale costa molto alle imprese del terziario, in termini di mancati ricavi e di stop all’innovazione. Lo conferma l’ultima indagine condotta da Format Research per Confcommercio Toscana nel luglio scorso su un campione rappresentativo di aziende toscane di commercio, turismo e servizi, da cui emerge che negli ultimi diciotto mesi il 48% delle imprese dei tre settori ha effettuato azioni di ricerca di nuovo personale, ma nel 55% dei casi ha riscontrato difficoltà nel reclutamento, in genere a causa della scarsità di candidati con le competenze richieste. Un deficit che, per oltre sei imprese su dieci, si è tradotto in una consistente riduzione dei ricavi (-18% in media, ma con punte fino al 31%) e nell’impossibilità di fare le innovazioni necessarie. Tra i danni collaterali delle mancate nuove assunzioni, le imprese del terziario toscano segnalano anche la riduzione dei servizi al cliente (come la consegna a domicilio o orari più ampi di apertura), la riduzione dell’attività di e-commerce, campagne di marketing o politiche di sostenibilità. Per risolvere la situazione, alcuni imprenditori chiedono provvedimenti utili ed efficaci, come la riduzione del costo del lavoro (75,1%) e maggiori agevolazioni per l’assunzione di giovani (31,4%).
“Senza persone formate e senza innovazione non si va lontano, ma non possiamo rischiare di perdere la competitività del nostro sistema di servizi, commercio e accoglienza, e quindi di tutta la Toscana”, denuncia il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano. “L’invito che facciamo a tutti - istituzioni, sindacati dei lavoratori, categorie economiche – è di capire nella loro complessità, e fuori da ogni pregiudizio, le cause che rendono così difficile trovare persone adeguate ai ruoli aziendali. Siamo di fronte ad una svolta epocale: la pandemia ha messo a nudo in maniera drammatica quanto c’era di 'insostenibile' nel nostro modello di sviluppo economico, ora dobbiamo trovare un’altra via per costruire un benessere che sia economico, ma anche sociale e psicologico, e che rimetta al centro le persone”, conclude.