Confcommercio Trentino: "Su società di comodo e infortunio sul lavoro da Covid-19, bene gli interventi dei parlamentari trentini"

Confcommercio Trentino: "Su società di comodo e infortunio sul lavoro da Covid-19, bene gli interventi dei parlamentari trentini"

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7 maggio 2020

In queste ore i parlamentari eletti nelle circoscrizioni trentine Donatella Conzatti, Elena Testor e Andrea De Bertoldi hanno presentato una serie di atti ufficiali al Governo e dichiarazioni alle agenzie di stampa chiedendo di aggiustare alcune delle misure previste per contrastare l’emergenza da coronavirus. In particolare, anche raccogliendo le sollecitazioni di Confcommercio Trentino che ha con i rappresentanti delle due Camere un costante e proficuo rapporto, è stato chiesto di rivedere il principio per cui il contagio da coronavirus viene equiparato ad infortunio sul lavoro ed i provvedimenti sulle società di comodo.

La senatrice Donatella Conzatti, accogliendo una richiesta del presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort, ha proposto un emendamento al Decreto Liquidità (già presentato nel corso della discussione sul Decreto Cura Italia, ma respinto), affinché per il periodo d’imposta corrente non vengano applicate per le società di comodo le disposizioni presenti all’articolo 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724 (mancato raggiungimento dei ricavi minimi e perdita sistemica).

La senatrice Elena Testor ha invece presentato un’interrogazione urgente per chiedere ai ministeri competenti di rivedere la classificazione del contagio da Covid-19 come infortunio sul lavoro. Una classificazione che penalizza fortemente le imprese e che rischia di costringere le aziende a decidere di non riaprire, pur essendo le circostanze favorevoli. Alla senatrice Testor si è aggiunta la voce del senatore Andrea De Bertoldi che ha chiesto l’immediato annullamento della previsione normativa.

«Ringraziamo gli onorevoli Conzatti, De Bertoldi e Testor – commenta il presidente di Confcommercio Trentino Giovanni Bort – per la sensibilità e la loro pronta reazione alle sollecitazioni che gli abbiamo rappresentato per conto delle nostre imprese. Il dialogo con i rappresentati è costante e proficuo e questo si traduce in un filo diretto con le istituzioni romane».

 

 

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