Confcommercio Treviso: General report 2019, cresce l'economia del terziario

Confcommercio Treviso: General report 2019, cresce l'economia del terziario

Settima edizione del rapporto ufficiale sul terziario della provincia di Treviso, elaborato da EBiComLab, sostenuto da EBiCom ed Unascom-Confcommercio.

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12 novembre 2019

Settima edizione del General Report, il rapporto ufficiale sul terziario della provincia di Treviso, elaborato da EBiComLab, sostenuto da EBiCom ed Unascom-Confcommercio. I risultati verranno presentati domani mattina,  mercoledi 13 novembre, con un convegno che si terrà in Camera di Commercio dalle ore 10,30 alle 12,30. È previsto un focus sul turismo a cura del Ciset. Lo studio, l’unico interamente dedicato a monitorare il terziario provinciale con dati raccolti al 31.12.2018, un aggiornamento al primo semestre 2019 e la rilevazione sulle aspettative delle imprese terziarie della Marca, nella corposa elaborazione dei dati, evidenzia come non si possa più parlare né di crisi, né di ripresa, ma di trasformazione.

L’economia terziaria

È in corso una trasformazione a più voci-  quella del Terziario 5G - capace di imboccare strade nuove, come si legge tra i dati. L’economia terziaria trevigiana, secondo il Report, è tutto sommato solida, l’anno registra un +0,1%, cresce il terziario (+0,4%) che a fine periodo conta un totale di 55.613 unità locali attive, in gran parte di servizi (+1,5%) e turismo (+1,4%). Si contrae invece il commercio (-1,4% nel 2018 e – 0,8% nel primo semestre 2019) con flessioni particolari in casa - arredo (-2,9%) e moda - fashion (-2,7%). Cresce invece, nel commercio, la vendita di autoveicoli e motocicli (+1,2% pari a +15 attività) Nel turismo, che in generale mette a segno un +1,4%, crescono gli alberghi e le nuove strutture ricettive (+6,3% nel 2018- + 3,5% nel primo semestre 2019) e le attività nei settori dell’arte, cultura e intrattenimento (+2,8%), aumentano le attività per “preparazione cibi da asporto”, i B&B per affitti brevi, mentre diminuiscono i bar, la gestione mense e la ristorazione annessa alle aziende agricole. Nei servizi, che marcano una crescita complessiva del +1,5% a fine 2018 e del + 0,8% nel primo semestre 2019, colpiscono i segni più nei settori dell’istruzione (+8,2%), servizi di pulizia (+6,4%) e servizi di vigilanza e supporto (+6,3%), con una tendenza verso il marketing e la consulenza gestionale amministrativa alle imprese. Sfavorevole il momento per il settore di “ricerca e sviluppo” (-12,8%)

Il mercato del lavoro

Il mercato del lavoro dipendente della Marca trevigiana dimostra una buona tenuta, rispetto ad un contesto regionale in calo. La provincia di Treviso raccoglie il 19,1% dei posti di lavoro veneti (conquista il 3° saldo più alto in Regione) e mostra un incremento tendenziale dei lavoratori under 30 e di quelli stranieri. Sorprende (ma non troppo) il boom del contratti a tempo indeterminato (al 31.12.2018 si arriva a +1.680 posti di lavoro) dovuto in parte alle assunzioni dirette (+6,5%) ma soprattutto allo straordinario numero di trasformazione di contratti a tempo determinato (+5.520): un fenomeno che solo parzialmente è giustificato dagli sgravi contributivi sulle assunzioni degli under 30 e dall’entrata in vigore del Decreto Dignità. Il tempo determinato segna un +1.115 a fine 2018, l’apprendistato risulta stabile, mentre il lavoro somministrato chiude l’anno con un + 1.415 di nuove posizioni. In aumento le attivazioni di contratto di collaborazione continuativa, in prevalenza fra le imprese dei servizi, mentre il lavoro “a chiamata” torna ai valori di anni precedenti.

Gli imprenditori: aumenta il “Gap generazionale”

Sono 70.972 gli imprenditori attivi nel terziario al 30 giugno 2019 (calo di -0,05% rispetto al 31.12.2018), aumenta il divario tra gli under 30 (-7,6%) con la perdita di -221 figure e quelli over 70 (+8,2%) con l’ingresso di +559 figure. Gli imprenditori stranieri restano sostanzialmente stabili (0,1%) tanto più che a fine 2018 avevano giù iniziato a produrre il primo valore negativo dopo 10 anni. Aumenta, sia pure timidamente, la componente femminile (+0,4%).

Le aspettative delle imprese

Nel complesso, emerge un trend positivo per le imprese terziarie, dove la maggior parte indica un aumento del fatturato (42,8%) o una sua stabilità (42%) rispetto ai volumi del 2017, il 3,5% delle imprese ha previsto, nel 2019, l’apertura di nuove filiali, mentre il 4,4% l’apertura di nuovi rami aziendali in loco. Le difficoltà sono legate soprattutto ai costi di impresa (affitti e tassazione) e tra i temi prioritari per lo sviluppo emergono il contrasto alla concorrenza sleale e l’abusivismo, la possibilità di accedere a contributi locali, regionali e nazionali. Tra i bisogni occupazionali, le richieste si orientano verso figure “commerciali”, “agenti di commercio”, “magazzinieri”, “camerieri”, “addetti al banco”, “cuochi”, “designer”. I diplomi più richiesti sono: meccanica, meccatronica ed energia, amministrazione finanza e marketing, enogastronomia ed ospitalità alberghiera.

Politica, Amministrazioni ed Associazioni: 5 direttrici per uno sviluppo intelligente

Mai come in questo momento- afferma il presidente di Ascom - Confcommercio Federico Capraro- occorre un’assunzione di responsabilità congiunta. Politica, Corpi intermedi, Sigle sindacali, Amministrazioni comunali: in un contesto come quello delineato, di rapida evoluzione, occorre tenere il passo dettato dalla trasformazione. Cambiano gli stili di consumo, i modi di abitare, la mobilità dei giovani, ed è pertanto fondamentale che tutti i soggetti istituzionali, compresi i corpi intermedi, facciano un passo avanti sul fronte della responsabilità congiunta e della condivisione dei processi. In un mondo in cui i giovani vanno all’estero, i consumatori comprano con un click, i centri storici rischiano la desertificazione e le periferie devono ancora ritrovare la giusta centralità, occorrono segnali forti che favoriscano uno sviluppo intelligente.

 “Cinque” - secondo il presidente di Confcommercio Federico Capraro, sono le direttrici da seguire:

1.digitalizzazione: l’adeguato sostegno alla digitalizzazione (noi stessi investiamo in un enorme pacchetto di servizi e formazione) delle imprese,

2.equilibrio: nelle città e centri urbani (evitando il rischio di turisticizzazione e spopolamento del centro storico in disequilibrio con i quartieri periferici)

3. trasformazione: l’intercettazione della fascia giovanile come risorsa portatrice di cultura e tecnologia, in un dialogo inclusivo che passi attraverso contratti di lavoro equi e flessibili

4. innovazione: la soddisfazione delle aspettative delle imprese di oggi passa attraverso l’innovazione di processi, di prodotti e di servizi

5. imprenditorialità: il focus sul turismo mette in evidenza la trasformazione nel settore ed il riconoscimento Unesco ne condiziona l’esclusivo approccio imprenditoriale

Le sfide del Terziario 5G

Esistono – commenta il coordinatore scientifico del Centro Studi Alessandro Minello – tra le trasformazioni, alcune sfide da cogliere. Eccole: l’economia delle piattaforme (fattore di cambiamento dei modelli di consumo), la sfida delle città e delle periferie (muta il rapporto tra centro e periferie), della green economy (legata alla sostenibilità ambientale) e della brain circulation (legata alla mobilità giovanile e dei cervelli). E la lista non è completa, in sintesi la sfida finale è- secondo l’economista- “quella di essere preparati a cogliere i vantaggi di questa trasformazione, sotto tre aspetti: culturale, tecnologico, organizzativo. Culturale perché tutte le trasformazioni potranno essere affrontate solo se culturalmente saremo aperti al nuovo, in grado di assorbire nuove tecnologie, in un dialogo inclusivo e tecnologico. Organizzativo perché queste trasformazioni richiederanno nuove formule imprenditoriali, modelli organizzativi pensati nell’era 4.0 che contemplino l’uso di molteplici strumenti e vari canali”.

Ogni sviluppo passa attraverso la bilateralità

“Il terziario- ovvero la micro e piccola impresa- è al centro delle politiche attive di EbiCom, l’ente Bilaterale del Terziario, che ha dato prova in questi anni, di averlo veramente sostenuto”. “Ogni sviluppo, ogni azione, ogni progetto, per un territorio che sta investendo sull’aumento dell’attrattività, ha spiegato il presidente Massimo Marchetti- non può prescindere dalla cornice della bilateralità, che interpreta le sfide, coglie i mutamenti, e mette in atto politiche attive di sostegno sia per i lavoratori che per le imprese del nuovo Terziario 5G.

Tutti i dati ed i materiali del General Report 2019 sono scaricabili consultando il sito: generalreport2019.ebicom.it

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