Confcommercio Trieste: "saldi in linea con i livelli del 2010"

Confcommercio Trieste: "saldi in linea con i livelli del 2010"

Più attenzione nella scelta e acquisti legati, nella stragrande maggioranza dei casi, ad effettive necessità di spesa più che ad un "obbligo dello shopping" dettato dalla convenienza dei listini.

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31 agosto 2011

Più attenzione nella scelta, trend in linea, generalmente, con quello dello scorso anno, acquisti legati, nella stragrande maggioranza dei casi, ad effettive necessità di spesa più che ad un "obbligo dello shopping" dettato dalla convenienza dei listini. Questo quanto emerge da un monitoraggio effettuato dalla Confcommercio della provincia di Trieste che ha coinvolto nel sondaggio una campionatura significativa di imprese di diversi settori, ubicazione e superficie, per tentare di tracciare un primo bilancio per quanto riguarda l'andamento dei saldi estivi 2011. I segmenti dell'offerta commerciale presi in considerazioni sono stati quelli verso i quali si indirizzano, tradizionalmente, le attenzioni dei consumatori ovvero l'abbigliamento, la pelletterie, le calzature, i capi tecnico-sportivi, l'intimo e la biancheria per la casa. Secondo quanto evidenziato dagli interpellati, sia pure con qualche distinguo, la clientela ha guardato soprattutto ai prodotti di fascia media, trascurando generalmente quelli più impegnativi, segno dunque di una capacità di spesa limitata che è stata ovviamente diversa in base al capo o all'oggetto prescelto. A detta di un terzo dei negozianti coinvolti nel monitoraggio, circa la tempistica degli acquisti, dopo una buona partenza, nell'ultima decade di luglio si è assistito ad uno dinamismo poco accentuato, che ha ripreso tuttavia un certo vigore nelle due settimane successive. In riferimento ai volumi di spesa, in poche occasioni si sono superati i 100 Euro, con un esborso medio che si è attestato fra i 30 ed i 70 Euro pro-capite. Da un'analisi settoriale sul fronte dell'abbigliamento tradizionale ci si è mantenuti in linea con lo scorso anno mentre, invece, articoli tecnici e sportivi hanno fatto registrare una flessione che ha toccato punte anche del 20%. L'intimo, invece, in base alle valutazioni fornite da diversi punti vendita specializzati, ha tenuto abbastanza bene le posizioni, ricontrando anche incrementi che si sono aggirati intorno al 5-7%. Una certa contrazione (-10%), invece, è stata avvertita nel comparto della biancheria arredo casa, con il decremento che ha interessato, sia pure in misura inferiore, anche il segmento delle pelletterie/calzature. Una preziosa risorsa, per circa il 50% degli operatori economici interpellati, è infine stata data dal flusso di visitatori, austriaci e tedeschi, ma anche sloveni, croati e dai Paesi dell' Est, a riprova di come lo sviluppo del turismo costituisca un elemento importante anche per gli esercizi commerciali, sia pure prevalentemente per quelli del centro città.

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