Da Confcommercio Trieste lo Sportello Impresa per il terziario

Da Confcommercio Trieste lo Sportello Impresa per il terziario

L'Associazione ha deciso di aiutare in modo concreto i lavoratori dei settori più colpiti dalle restrizioni del Covid, mettendo a disposizione servizi gratuiti e consulenze gratuite.

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12 febbraio 2021

Da un'idea di Confcommercio Trieste è nato lo Sportello Impresa per il terziario in difficoltà, un aiuto per tutti gli operatori del comparto, non solamente a quelli associati, colpiti dalle misure di contenimento messe in atto dal governo per arginare la pandemia. Lo sportello sarà fruibile con una semplice telefonata al numero 040/7707366 o scrivendo all’indirizzo mail sportelloimpresa@confcommerciotrieste.it. “Abbiamo definito questo progetto – spiega il presidente di Confcommercio Trieste, Antonio Paoletti sollecitati da innumerevoli aziende dei settori maggiormente colpiti dalla crisi che, oltre a pubblici esercizi, ristorazione, alberghi e comparto viaggi, ha intaccato non poco pure i poli della GDO, l’offerta commerciale di vicinato “no food”, i servizi alla persona, il segmento della cultura, alcune aree della filiera del caffè, su tutte le torrefazioni e, sia pure non trasversalmente, anche gli agenti di commercio”.

Sono almeno 3mila le aziende del terziario friulane in difficoltà e proprio a fronte di questi numeri le associazioni di categoria regionali stanno cercando in tutti i modi di diventare un punto di riferimento per gli operatori economici, “l’attività di Sportello Impresa – continua Paoletti – si svilupperà dapprima nell’ascolto e nell’analisi della necessità evidenziata, per poi vagliare e condividere con l’interessato le soluzioni fruibili, utilizzando sia le competenze e le professionalità della nostra struttura, che la sua presenza presso organismi istituzionali e tavoli di lavoro nei quali si affronta e lavora sulle problematiche della categoria”.

Lo Sportello fornirà risposte e supporti a tutto campo, dall'accesso al credito alla rateazione delle delle spese legate ai consumi correnti, a quelle relative a canoni di locazione e tributi locali, alle misure e agli strumenti normativi messi a disposizione delle imprese, ad altro ancora. Forniranno assistenza anche per risolvere eventuali problematiche dei dipendenti dell'azienda, grazie a strumenti e risorse dedicate. “L'auspicio è che Sportello Impresa possa apportare un contributo concreto alla ripartenza del mondo del terziario la quale, considerata la valenza del comparto in termini produttivi ed occupazionali, è elemento imprescindibile per una ripresa trasversale e solida dell’intero territorio”, conclude Paoletti.

L'iniziativa è stata accolta favorevolmente anche dalle categorie regionali: “una preziosa opportunità anche per gli operatori del nostro settore – spiega Guerrino Lanci, presidente della Federalberghi giuliana ai quali, dopo il tracollo di fatturato del 2020 (tra il -70% e il -90% delle imprese che non hanno mai riaperto), ben difficilmente l’anno in corso regalerà grandi soddisfazioni, salvo una svolta della situazione sanitaria con il venir meno in toto delle restrizioni in essere”. Il turismo in Friuli Venezia Giulia rappresenta il 12% del Pil regionale e dava lavoro in pianta stabile a oltre 40mila persone, proprio per questo servono “azioni concrete e incisive per salvaguardare il comparto”.

Grande sostegno anche dalla Fipe provinciale: “Sportello Impresa – ha rilanciato la presidente Federica Suban – sarà un prezioso punto di riferimento anche per il nostro settore, fortemente segnato dalle dinamiche negative (-50%), e in particolar modo, per le realtà produttive meno strutturate, molte delle quali micro-imprese, per le quali adempimenti burocratici, informazione sulle varie normative e sull’accesso a strumenti e misure, rappresentano un problema non da poco che, oltre a richiedere tempo, necessita di competenze adeguate”.

“Anche per la rete distributiva – conclude Elena Pellaschiar referente del Gruppo Commercio la situazione è pesante considerato che si è assistito ad ammanchi medi del 30%, ma con punte ben maggiori in alcuni segmenti quale ad esempio quello degli abiti da cerimonia (-90%), sia nelle espressioni di vicinato che in quelle di ampia superficie. Pertanto - ha concluso Pellaschiar - anche per gli operatori del commercio sarà importante poter contare su uno strumento non solo in grado di dare risposte e soluzioni concrete e fruibili, ma soprattutto concepito in un’ottica di interventi che saranno modulati in base alle esigenze del singolo imprenditore”.

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