Confcommercio Veneto: "pmi prime vittime della crisi"

Confcommercio Veneto: "pmi prime vittime della crisi"

L'appello del presidente Zanon dopo l'ennesimo suicidio e il ferimento di un direttore di banca nel giro di poche ore in Veneto. "Scelte politiche che uccidono il futuro".

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13 febbraio 2013

"Quel che è successo in una banca del padovano, (presso la filiale della Banca di Credito cooperativo di Campodarsego nell'Alta Padovana, un imprenditore in difficoltà con il rientro del prestito ha sparato al direttore della banca N.d.R.), proprio mentre nella stessa provincia di consumava l'ennesima tragedia di un imprenditore suicida, dà la misura di quanto sia drammatica la situazione delle piccole e medie imprese schiacciate dalla crisi". È ciò che ha dichiarato il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon, a margine della tavola rotonda organizzata da Confcommercio Unione Venezia tra le piccole e medie imprese del Terziario e i candidati veneziani alle prossime elezioni politiche. Un incontro che aveva fra i temi al centro del dibattito proprio la difficoltà di accesso al credito da parte delle aziende, oltre al peso del fisco e della burocrazia. "Nulla giustifica il primo gesto, quello dell'imprenditore che ha sparato, ferendolo gravemente, a un direttore di banca, dopo la pressante richiesta di rientrare da un debito con l'istituto bancario - dichiara Zanon - Dipendenti e funzionari sono esposti a un forte rischio: oggi si è passato il segno, ed è innegabile che il clima sia ormai tesissimo. Il gesto compiuto deve far riflettere chi andrà al Governo: se a pagare il conto di scelte sbagliate sono sempre gli stessi, dagli imprenditori al personale dipendente, qualcosa non va e bisogna cambiare rotta da subito". "Nel secondo caso, rivolgiamo alla famiglia dell'imprenditore che si è tolto la vita un sentimento di vicinanza e cordoglio. Quella dei suicidi, che colpisce in modo particolare la nostra regione, è una lista ormai troppo lunga. Il Veneto, che un tempo era locomotiva economica, ora è vittima di una crisi che, unita a scelte politiche e misure fiscali pesantissime, arriva a rendere intollerabile la stessa vita. I nostri imprenditori portano sulle spalle il peso di una missione quasi impossibile perché alla responsabilità economica del proprio operato sentono forte anche quella nei confronti dei loro dipendenti". "Non si può fondare una legislazione fiscale sulla sfiducia dello Stato nei cittadini e nelle imprese - Massimo Zanon lo ha dichiarato anche nel corso dell'incontro di oggi a Mestre con i candidati del territorio - Non si può misurare la vita con spesometri e redditometri. Mi chiedo quando arriverà il creditòmetro dei debiti della Pubblica Amministrazione. Bisogna ridurre la pressione fiscale, anche per i dipendenti, attuare la trasparenza, inaugurare un fisco dal volto civile, che aiuti il Paese a investire il proprio Pil, al quale contribuiamo senza costi per lo Stato". Sul fronte del credito, l'appello è: rendere alla portata delle Piccole e Medie Imprese del territorio il sistema bancario e creditizio. "Le Pmi non sono figlie di una cultura imprenditoriale minore - sottolinea Zanon - Chiediamo di poter lavorare. Nel territorio e per il territorio, con e per la nostra gente".

 

 

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