Confcommercio Veneto: "Linea di credito speciale per le imprese"

Confcommercio Veneto: "Linea di credito speciale per le imprese"

Dal presidente Zanon una lettera urgente al presidente della Regione Luca Zaia e alle banche. Lo scopo è scongiurare altri suicidi tra gli imprenditori onesti che si vedono sbarrate le porte del credito per l'insolvenza altrui.

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12 marzo 2012

Confcommercio Veneto ha inviato una lettera urgente al presidente della Regione Luca Zaia e alle
banche. Lo scopo è scongiurare altri suicidi tra gli imprenditori onesti che, malgrado l'esperienza e le capacità, si vedono sbarrate le porte del credito per l'insolvenza altrui. Come? Garantendo una speciale linea di credito per le situazioni dove i debiti in realtà sono fortemente garantiti dai crediti, come nel caso dell'artigiano di Noventa (per citare l'ultimo in ordine di tempo), con la Regione e i consorzi fidi delle associazioni a far da garanti presso le banche. Nella lettera, il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon, chiede che venga convocato nel più breve tempo possibile un tavolo che veda coinvolti la Regione, gli istituti bancari e le associazioni di categoria per istituire un numero verde al quale gli imprenditori possano rivolgersi, o potenziare quelli già esistenti attraverso una serrata campagna informativa."Riteniamo - scrive Confcommercio Veneto -che queste azioni, oltre ad altri interventi che possono essere individuati dal confronto con i diversi attori coinvolti, possano dare un segnale concreto di attenzione per ridare fiducia e prevenire soluzioni o comportamenti estremi quali il suicidio, ma anche il ricorso a forme illegali di accesso al credito che portano a un aumento del gravissimo fenomeno dell'usura e delle infiltrazioni mafiose nel nostro tessuto economico e sociale".Da tre anni a questa parte nella piccola e media impresa del Veneto ogni mese è segnato da più di un gesto disperato. "A farla finita sono stati soprattutto
commercianti e artigiani - dichiara Zanon - In uno Stato civile non è possibile che una persona che avanza soldi, e lo può certificare, non sia messa nelle condizioni di fare il proprio lavoro. Dobbiamo pensare a salvaguardare quella parte di economia reale che ha sempre sostenuto la nostra regione e che costituisce un patrimonio per il futuro. Perché la ripresa prima o poi
arriverà". "Ma se nel frattempo saranno spariti, loro malgrado, i bravi imprenditori - prosegue il presidente di Confcommercio Veneto - quella ripresa a cosa servirà? Per i colleghi seri, che
riescano a dimostrare di trovarsi in difficoltà non perché incapaci, ma perché avanzano soldi dal pubblico o dal privato, proponiamo che la Regione Veneto e le associazioni di categoria possano intervenire valutando le segnalazioni giunte al numero verde, che a questo punto diventa indispensabile, facendosi, all'occorrenza, garanti presso le banche". "I casi non riguardano solo l'imprenditore, ma tutta la sua famiglia e quelle dei sui collaboratori - dice il presidente di
Confcommercio Veneto - Una delle caratteristiche della piccola e media impresa, soprattutto da queste parti, è lo stretto rapporto che lega il datore di lavoro ai suoi dipendenti, che non s esaurisce nell'ambito lavorativo". "Ecco perché - conclude Zanon - dobbiamo sentirci tutti coinvolti".


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