Confcommercio Veneto: "Non si scarichi il problema dei profughi sulle imprese"

Confcommercio Veneto: "Non si scarichi il problema dei profughi sulle imprese"

"Un imprenditore non si può assumere l'onere di accogliere dei profughi perché il vitto e l'alloggio costano ben di più di quanto previsto per legge. E quell'impresa che decidesse di accogliere i profughi alla fine è destinata inevitabilmente al fallimento".

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10 giugno 2015

 

"Non si scarichi il problema profughi sulle imprese, e non ci vengano a dire che siamo poco attenti a questa emergenza. L'accoglienza dei migranti non è e non può essere un business". Non usa mezze misure il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon che spiega così la posizione dei suoi associati del settore alberghiero per quanto riguarda l'accoglienza dei migranti in arrivo sempre più numerosi in Veneto. "Un imprenditore non si può assumere l'onere di accogliere dei profughi perchè il vitto e l'alloggio costano ben di più di quanto previsto per legge. E quell'impresa che decidesse di accogliere i profughi alla fine è destinata inevitabilmente al fallimento", avverte. "Ovviamente, altro discorso è quello umanitario - ha spiegato Zanon - ma siamo su un altro piano rispetto a quello imprenditoriale". Il presidente di Confcommercio Veneto sottolinea quindi che "non si giochi allo scaricabarile, anche i Comuni non possono essere lasciati soli come avviene oggi. E, non c'è dubbio, il problema è europeo, e per questo se ne deve fare carico l'Unione Europea, il nostro Paese non può essere lasciato solo di fronte a questa emergenza umanitaria".

 
 
 
 

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