In Svizzera obbligo di quarantena per chi rientra dal Veneto

In Svizzera obbligo di quarantena per chi rientra dal Veneto

Confcommercio Veneto: "provvedimento eccessivamente punitivo per una regione che controlla bene la diffusione del virus".

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14 ottobre 2020

La Svizzera introduce l’obbligo di quarantena per dieci giorni a chi rientra dal Veneto. Il primo a muoversi contro la misura è stato il governatore Zaia seguito, anche formalmente per iscritto, dal Comune di Abano Terme. Il problema riguarda l'intero Veneto, parificato a Campania, Liguria e Sardegna in quanto a rischio contagio da Covid-19.

 

"Una scelta che forse andava valutata un po' meglio – commenta il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin – o, quanto meno, che sembra più una ‘compensazione’, per noi eccessivamente punitiva, al fatto che sono state salvaguardate le regioni italiane confinanti con la Confederazione che pur presentano indici di contagio ben superiori ai nostri". Gli svizzeri, infatti, non hanno fatto mistero delle motivazioni che li hanno indotti a "salvare" Lombardia e Piemonte, facendo riferimento a rapporti economici importanti con quelle regioni.

 

"In questi tempi così incerti – prosegue il presidente di Confcommercio Veneto – tutte le giustificazioni sono plausibili. Tuttavia, forse, una valutazione meno rigida le autorità di Berna l’avrebbero potuto fare prendendo in considerazione alcuni fatti: non un contagio si è registrato negli alberghi termali dell'area euganea; i contagi nella nostra regione sono imputabili, in misura consistente, a cluster ben definiti e altrettanto ben controllati; le nostre città d'arte non registrano criticità di sorta e, anzi, possono essere visitate in tutta sicurezza; la montagna e i laghi non hanno mai avuto problemi, come non ne hanno avuti località balneari quest'estate".

 

Bertin si dimostra comunque fiducioso: "se c'è un valore che universalmente viene riconosciuto agli amici svizzeri, è la precisione. Se ci aggiungiamo il pragmatismo che da sempre caratterizza gli elvetici, direi che una revisione del provvedimento, stante la situazione oggettiva dell'epidemia in Veneto, ben controllata, potrebbe anche starci. Questo è il nostro auspicio".

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