Confcommercio: venti gelidi sui consumi (e sono i "piccoli" a soffrirne)

Confcommercio: venti gelidi sui consumi (e sono i "piccoli" a soffrirne)

"Le vendite al dettaglio nel 1998 - solo un modesto più 0,9% se depurato dall'inflazione - confermano, da un lato, il preoccupante andamento dei consumi e, dall'altro, lo stato di sofferenza nel quale continua a trovarsi l'economia nel suo complesso": è il commento di Confcommercio che ridimensiona il significato dei dati Istat sul commercio al dettaglio. Secondo Confcommercio i dati del 1998 risultano, poi, ancora più modesti, rispetto al 1997, per le piccole superfici le cui vendite sono aumentate di appena lo 0,5%.

I consumi insomma, pur tenendo conto del trend positivo della grande distribuzione, sono un segnale che va esaminato con attenzione per almeno tre motivi:

  1. confermano la stagnazione di un mercato che non riesce ad avere livelli di crescita simili a quelli degli altri paesi europei;
  2. mostrano non solo una evidente contrazione del potere di acquisto delle famiglie ma anche il permanere di una loro sfiducia nei confronti delle prospettive di sviluppo dell'economia;
  3. accrescono la situazione di crisi di gran parte delle strutture distributive investite da troppo tempo da incertezze derivanti da una confusa programmazione commerciale ed urbanistica.

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