Confcommercio Verona: assemblea "dedicata" alle riforme

Confcommercio Verona: assemblea "dedicata" alle riforme

Assemblea pubblica dell'associazione scaligera. Nel suo intervento il presidente Arena ha sottolineato di essere a favore delle riforme "a patto che siano eque, sostenibili, strategiche, ed abbiano degli obiettivi precisi; no a riforme senza senso o imposte dall'alto senza un serio confronto".

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19 giugno 2015

 

Giovedì 18 giugno si è celebrata l'assemblea pubblica 2015 di Confcommercio As.Co. Verona Imprese per l'Italia. Il tema dell'assemblea era "Riforme il bello deve ancora venire". Dopo i saluti del sindaco di Verona Flavio Tosi l'assemblea si è aperta con la relazione introduttiva del presidente Paolo Arena ed è proseguita con un talk show moderato da Giuseppe De Filippi. A confrontarsi, con Arena, Paola De Micheli, sottosegretario al Ministero dell'Economia, Emanuele Fiano, capogruppo della commissione affari istituzionali alla Camera dei Deputati, Filippo Taddei, responsabile economia e lavoro segreteria nazionale Pd, Paolo Bedoni, presidente Cattolica Assicurazioni, Carlo Fratta Pasini, presidente Banco Popolare di Verona, Jole Vernola, direttore centrale delle Politiche del Lavoro e del Welfare di Confcommercio. Nella sua relazione Arena, ha snocciolato una serie di richieste fondamentali per il rilancio dell'economia e del Paese ed una più corretta gestione delle dinamiche legate al sistema imprenditoriale: "Confcommercio Verona è a favore delle riforme a patto che siano eque, sostenibili, strategiche, ed abbiano degli obiettivi precisi; non siamo interessati a riforme senza senso o imposte dall'alto senza un serio confronto", ha esordito Arena anticipando uno dei temi dell'assemblea, quello della rivalutazione dei corpi intermedi quali elementi in grado di dare valore aggiunto alle future decisioni governative. "Chiediamo poche regole ma chiare", ha proseguito il presidente che si è quindi soffermato su problemi atavici: eccesso di norme e burocrazia, mercato del lavoro, concorrenza sleale nel turismo e nel ricettivo (ma non solo), lentezza della giustizia civile, qualità della scuola, accesso al credito, infrastrutture, gestione dei Centri urbani. A seguire la tavola rotonda sul tema: riforme economiche e della pubblica amministrazione sono state analizzate dagli illustri ospiti. De Micheli ha garantito che il governo non farà scattare le clausole di salvaguardie che comporterebbero, tra le altre cose, l'aumento dell'Iva e ha preannunciato che in questi giorni si impegnerà su riforma degli enti locali e del credito; Taddei ha sottolineato come l'Esecutivo in poco tempo abbia concretizzato una serie di riforme mai attuate prima esaltando il Jobs act e affermando che la pressione fiscale, nel 2014, è risultata la più bassa dal 2011 in poi; Fiano ha messo in evidenza come occorra rendere più efficiente e veloce la capacità decisionale del Governo uscendo dal bicameralismo perfetto e puntando su semplificazione, silenzio assenso, tempi certi; Bedoni ha messo in luce che c'è bisogno di una profonda riforma strutturale del Paese, per la quale è importante il metodo, recuperando la concertazione, da lui definita fondamentale a patto di non scontrarsi con la logica del veto a tutti i costi e del lobbismo corporativismo; Fratta Pasini ha lamentato la coesistenza di cinque autorità di vigilanza nel settore bancario con accavallarsi di norme che rendono complesso fare impresa; il tempo stringe, ha sottolineato, o si fanno le riforme o ce le imporrà la Ue, più dolorose; Vernola ha sostenuto che sulle semplificazioni Confcommercio si aspetta un colpo di reni e che la riforma delle politiche attive nel mercato del lavoro è fondamentale. 

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