Confcommercio Vicenza: "L'Imu rischia di diventare la Caporetto delle imprese"

Confcommercio Vicenza: "L'Imu rischia di diventare la Caporetto delle imprese"

Il presidente Rebecca: "Qui si butta sabbia negli ingranaggi della ripresa, che andrebbe invece favorita con interventi in grado di ridare forza e fiducia al sistema economico. E non ci vengano a dire che non sanno dove trovare le risorse".

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10 maggio 2013

 

 

"Il Governo si dia da fare perché il 17 giugno non sia ricordata come la Caporetto delle piccole e medie imprese". Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio provinciale di Vicenza, guarda con preoccupazione le proiezioni dell'ufficio Fiscale dell'Associazione in merito al pagamento, da parte delle imprese, della prima rata 2013 dell'Imu. I dati confermano infatti - anche per le attività del commercio, turismo e servizi del Vicentino - la previsione di un autentico salasso, poiché la rata da pagare sarà molto più esosa di quella versata nel 2012. La prossima scadenza, infatti, sarà un'ulteriore mannaia, un colpo secco che calerà su attività che già risentono dalla grave situazione economica e che già l'anno scorso hanno dovuto far fronte ad aumenti, tra la vecchia Ici e la nuova Imu, che arrivavano anche a superare il 140%. Come detto quest'anno sarà ancora peggio, perché i Comuni probabilmente interverranno innalzando le aliquote Imu sugli immobili produttivi, considerato che lo Stato ha deciso di tenere per sé lo 0,76% contro il precedente 0,38%. Non solo, il prossimo 17 giugno l'acconto Imu sarà pagato sulle aliquote effettive deliberate dai Comuni per il 2012 e così, per fare un esempio reale, a Vicenza un negozio strumentale (vale a dire di proprietà dell'impresa che vi esercita l'attività) di  60 metri quadri, se nel 2011 pagava 664 euro di Ici, nel 2012 di Imu ha versato 1.167 euro, e pertanto  il prossimo 17 giugno si troverà nuovamente a sborsare un acconto di 583 euro. Un ristorante strumentale di 150 metri quadri di Arzignano che pagava 977 euro di Ici, a dicembre ha saldato un'Imu annuale di  2.321 euro e a giugno verserà un nuovo acconto pari 1.160 euro. E per gli alberghi sarà ancora peggio, perché questi immobili sono interessati da un amento dello 8,33% del valore fiscale sul quale si calcola l'Imposta. "Ma non c'è  solo l'Imu, purtroppo! – rincara il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca – Le nostre imprese devono sopportare una pressione fiscale che arriva a superare la soglia del 55%. Un peso insostenibile sul quale il nuovo Governo, nelle sue prime enunciazioni, sembrava voler intervenire. Invece quanto sta accadendo con l'Imu, il cui meccanismo è fortemente penalizzante soprattutto per le piccole e medie  imprese, va esattamente nella direzione opposta. Qui si butta sabbia negli ingranaggi della ripresa, che andrebbe invece favorita con interventi in grado di ridare forza e fiducia al sistema economico. E non ci vengano a dire – rincara Rebecca - che non sanno dove trovare le risorse: sanno benissimo dove recuperarle, a cominciare dalle sacche di spreco ed inefficienza che ancora caratterizzano la spesa pubblica. Lo facciano, una buona volta, senza più indugi".

 

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