Confguide: tutti i "numeri" delle guide turistiche

Confguide: tutti i "numeri" delle guide turistiche

Indagine Isnart per mettere in evidenza le principali caratteristiche professionali, i target di clientela, i committenti ed i rapporti con gli altri operatori della filiera turistica locale.

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15 dicembre 2015

 

In un momento di grandi cambiamenti nel mercato turistico e culturale, relativi sia alla domanda sia all'offerta, e di adeguamenti normativi, Confguide si propone di valorizzare la figura professionale della guida turistica ed implementare la richiesta di servizi di visite guidate tanto da parte del turismo organizzato quanto del visitatore singolo, a partire dalla situazione reale ed attuale con un'ottica proiettata al futuro. Per questo motivo Confguide, sindacato nato nel 2013 in seno a Confcommercio con l'obiettivo di "contrastare il fenomeno diffuso dell'abusivismo, garantire servizi di qualità, fornire informazioni corrette, attivare corsi di formazione e di aggiornamento", ha commissionato a Isnart un'indagine mirata, nell'ambito della quale è stato intervistato un ampio campione di guide turistiche abilitate sul territorio italiano, mettendo in evidenza le principali caratteristiche professionali, i target di clientela, i committenti ed i rapporti con gli altri operatori della filiera turistica locale. Dai primi risultati dell'indagine, che sarà presentata in occasione della prossima edizione della BIT di Milano a febbraio 2016, emergono alcuni dati importantissimi e punti di partenza imprescindibili per un impiego sempre più diffuso e propositivo dei servizi che caratterizzano la professione della guida turistica, sfruttando tutte le potenzialità e le capacità della professione anche in termini di promozione, ospitalità e accoglienza al turista/visitatore in Italia. Chi sono? Italiane (87,9% del campione intervistato) e madre lingua straniera (12,1%, soprattutto di origine russa, francese, tedesca e nipponica), le guide turistiche abilitate al servizio hanno principalmente un'età media tra i 31 ed 50 anni (il 38% tra i 31 ed i 40 anni, il 32,1% tra i 41 ed i 50 anni). Hanno un alto livello di preparazione culturale di base: sono laureate (83,5%), con una prevalenza di discipline inerenti la conservazione e la tutela dei beni culturali, la storia dell'arte e l'archeologia (38%) o le lingue straniere (27%). 4 guide su 10 hanno anche altre abilitazioni professionali di cui l'80% vi associa la qualifica di accompagnatore turistico, mentre l'11,8% è anche direttore tecnico di agenzia di viaggi e il 10,6% è guida ambientale o escursionistica. Ne consegue che le guide turistiche italiane sono in grado di soddisfare, attraverso le loro competenze specifiche, le richieste e le esigenze di una utenza di turisti e visitatori sempre più variegata, esigente ed attenta a temi diversi e spesso nuovi. Chi si rivolge a loro per chiedere un servizio di qualità? I principali committenti sono le agenzie di viaggi (indicate dal 55,7% delle guide) ed i Tour Operator (39,7%), seguiti dalle associazioni culturali (27,7%) e dalle scuole (25,1%), mentre la richiesta arriva da clientela privata per il 24% delle guide e da enti pubblici per il 6,3%. I servizi più frequentemente svolti sono quelli squisitamente "culturali", ovvero visite guidate o tour all'interno di musei, mostre temporanee, siti monumentali e archeologici (72,3% delle guide), mentre il 20,5% delle guide lavora soprattutto con passeggiate e tour turistici in esterna e il 2,9% è specializzata anche in tour a carattere religioso. Ne consegue che la guida turistica è e deve essere intesa come il vero anello di congiunzione tra turismo e cultura e la figura chiave per una reale e concreta valorizzazione, fruizione e soprattutto promozione del patrimonio storico, artistico e culturale italiano. La clientela è composta principalmente da adulti tra i 41 ed i 60 anni (il 49,6% delle guide segnala clientela prevalente tra i 51 ed i 60 anni ed il 45,9% tra i 41 ed i 50 anni), soprattutto gruppi di turisti organizzati (65,4%), seguiti dalle scolaresche (38,4%), dalle famiglie (23,9%) e dai gruppi di amici o parenti (21,7%). 6 guide turistiche italiane su 10 lavorano prevalentemente con clientela straniera ed a rivolgersi alle nostre guide professionali sono soprattutto i turisti provenienti dagli Stati Uniti (per il 47,3% delle guide che hanno clientela straniera) seguiti dai Tedeschi (25,6%), dai Francesi (23,3%) e dai Britannici (22%). Ma anche gli Italiani non rinunciano ad una visita guidata in un museo o un palazzo, ad una gita guidata fuori porta o anche solo ad una passeggiata con spiegazioni di musei e monumenti nelle città d'arte del Bel Paese: per il 37,7% delle guide turistiche abilitate al servizio la clientela italiana prevalente arriva da altre regioni rispetto a quelle in cui ha luogo la visita, mentre per il 25,3% il target è interno alla regione e per il 14,5% è locale. Quali sono i rapporti con altri protagonisti della filiera turistica locale? Quasi 8 alberghi certificati Ospitalità Italiana su 10 sono in contatto con associazioni e/o guide turistiche e il rapporto nasce principalmente da un'iniziativa delle guide stesse. Il 71% di questi albergatori dichiara di avere ospiti interessati a svolgere visite guidate, con un'incidenza media del 20% circa sulla clientela ospitata della struttura: sono soprattutto gruppi di amici o familiari (target indicato dal 54,2% delle strutture certificate), seguiti dalle famiglie (38,6%) e dalle coppie di vacanzieri (33,3%). Un servizio per il quale la clientela degli hotel esprime evidente soddisfazione: basandosi sui commenti e sulle informazioni raccolte presso gli ospiti che hanno richiesto una visita guidata sul territorio, gli operatori alberghieri esprimono un voto medio di 8,4 (su un massimo 10) per l'attività delle guide turistiche sperimentate dalla propria clientela. Dato il grande apprezzamento da parte dei turisti e dei visitatori che si avvalgono di un servizio di visita guidata, quello delle visite guidate non può essere inteso solo come un servizio accessorio all'interno di un pacchetto turistico (turismo organizzato), ma deve sempre più emergere come un servizio primario per un giusto e corretto apprezzamento di tutto il patrimonio culturale e paesaggistico italiano, che può e deve essere prestato solo da professionisti. Alla luce di questi primi dati, Confguide ritiene che ci debba essere maggiore sinergia tra istituzioni museali e guide turistiche. Infatti, musei, siti archeologici e monumentali possono trovare nelle guide dei professionisti qualificati per una corretta divulgazione dei contenuti culturali e degli alleati per incrementare e meglio accogliere i visitatori, e promuovere il museo stesso. Ancora, ConfGuide ritiene che una maggiore sinergia anche tra gli operatori della filiera del turismo e le guide possa arricchire l'offerta turistica: la visita guidata rappresenta un valore aggiunto importante nell'esperienza del turista/visitatore. Una guida professionista, oltre ad illustrare l'oggetto della visita, induce nel turista/visitatore la voglia di raccontare l'esperienza, tornare e visitare nuovi luoghi, anche quelli meno noti.

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