Confida: "Buone notizie per il settore della distribuzione automatica"

Confida: "Buone notizie per il settore della distribuzione automatica"

La Distribuzione Automatica italiana si conferma nel 2013 un settore solido e affidabile con un tasso di occupazione in crescita e l'80% delle imprese che genera margini positivi.

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13 maggio 2014

 

Cala il PIL, aumenta la disoccupazione, diminuisce l'accesso al credito, ma la distribuzione automatica italiana segna anche nel 2013 un andamento positivo. Sembra un paradosso, ma i dati resi noti da Confida, l'Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, è invece la dimostrazione di come il canale sia in grado di offrire delle risposte concrete al mercato e ai consumatori anche in questi anni di recessione  Oltre 2.600.000.000 di euro di fatturato e una crescita intorno all'1% rispetto all'anno precedente per un settore che occupa più di 30 mila addetti suddivisi nella filiera tra chi produce le macchine, i sistemi di pagamento, prodotti e accessori e le imprese che installano e gestiscono le apparecchiature presso l'utenza. Sono proprio queste ultime che nel 2013 hanno fatto da traino per l'intero comparto e che, nonostante l'inevitabile calo delle consumazioni (-1,14%) sono state in grado di recuperare in fatturato (+1,09). Il caffè rimane il prodotto più venduto attraverso i distributori automatici, e, insieme alle altre bevande calde, ha visto crescere i propri consumi anche nel 2013 (+2,19%). Nel comparto degli snack, sostanzialmente stabili nel complesso, si registra invece uno spostamento dei consumi a favore degli snack salati rispetto agli snack dolci. Solo la scommessa sulla qualità di prodotti e servizi ed il suo riconoscimento da parte del consumatore hanno permesso di compensare il calo delle erogazioni effettuate attraverso i distributori automatici con un miglior posizionamento di prezzo, mediamente attestato in un +2,26%. Tutto ciò non solo in una congiuntura particolarmente difficile, ma a fronte di una stretta creditizia che, almeno per l'80% delle imprese, appare incomprensibile  Diversa è tuttavia la situazione nella componente industriale della filiera del vending (produttori di macchine) che, anche nel 2013, hanno manifestato segnali di sofferenza (-6% del fatturato e occupazione in calo). "Il vending è un settore che tiene solo grazie alle risorse interne del sistema. È però sempre più difficile investire in un contesto economico che si complica giorno per giorno. Per un vero rilancio di tutta la filiera è necessario un sostegno alle imprese che faccia leva su una agevolazione agli investimenti e un più favorevole accesso al credito che le nostre imprese nei numeri dimostrano di meritare". 

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