Conftrasporto: "No al dosaggio dei Tir sul Brennero"
Conftrasporto: "No al dosaggio dei Tir sul Brennero"
"Lo dice perfino l'assessore alla Mobilità della Provincia autonoma di Bolzano, Daniel Alfreide, in un'intervista al Corriere dell'Alto Adige: il dosaggio dei Tir al Brennero crea solo criticità". Il vicepresidente nazionale di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè torna sulla questione del valico alpino, al centro dell'incontro di venerdì scorso tra il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e i colleghi tirolesi e trentini dopo i problemi sulla A22 per la nevicata dei giorni precedenti. Lo fa per ribadire la contrarietà di Conftrasporto e dell'associata Federazione degli autotrasportatori (Fai) a ogni forma di limitazione alla circolazione delle merci. Lo fa a ragion veduta: "Il trattato costituente dell'Unione europea vieta di porre ostacoli alla circolazione delle merci, oltre che delle persone - spiega Uggè - Tutte le sentenze emesse dalle istituzioni europee hanno dato torto all'Austria, che invece continua a porre limiti, con divieti, pedaggi e, adesso, con la proposta dell'8 febbraio di attuare ulteriori dosaggi del traffico pesante". "L'Europa si è espressa più volte a sfavore di queste misure. Lo fece già nel 2004, quando bocciò sonoramente il sistema degli eco-punti – aggiunge il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio – Lo ha fatto anche recentemente, con le dichiarazioni della commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc, che ha ribadito il principio della libera circolazione delle merci in Ue ‘strigliando' l'Austria per i divieti imposti". "Il dosaggio dei mezzi pesanti è una follia e, prima ancora, un controsenso: distribuire il traffico in 5 giornate anziché in 7, non fa che concentrarne la consistenza diminuendone la fluidità e facendo di conseguenza crescere l'inquinamento atmosferico – prosegue il vicepresidente di Conftrasporto - Le misure adottate dall'Austria e condivise dai partecipanti al vertice di venerdì scorso non solo sono repressive e vanno contro l'Unione europea, ma danneggiano l'intera economia del nostro Paese, che si muove grazie al sistema dei trasporti. Un sistema - conclude Uggè – che non può essere bloccato né limitato in questo modo assurdo".