Nessuna richiesta al fondo di solidarietà Ue, Conftrasporto: “cosa aspetta il nostro governo?”

Nessuna richiesta al fondo di solidarietà Ue, Conftrasporto: “cosa aspetta il nostro governo?”

Per l'Associazione si rischia "un forte vuoto di domanda, quindi un ulteriore stress sui margini delle imprese". "Ci sono settori-chiave che stanno pagando un altissimo prezzo soprattutto per effetto del panico in molti casi spropositato".

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27 febbraio 2020

Emergenza coronavirus: “Cosa aspetta l’Italia a inviare la richiesta d’intervento al Fondo di solidarietà dell’Unione Europea?”.  Lo chiede il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè, dopo aver letto le dichiarazioni della portavoce della Commissione europea sull’assenza di richieste di intervento da parte del nostro governo in seguito all’emergenza coronavirus. Si dice meravigliato, Uggè, soprattutto alla luce dei dati sull’impatto che l’emergenza potrebbe avere sul Pil, e che Confcommercio ha stimato in 3-4 decimi di punto, pari a 5-7 miliardi di euro

“Il rischio - prosegue Uggè – come dice l’Ufficio studi di Confcommercio, è di avere un forte vuoto di domanda, quindi un ulteriore stress sui margini delle imprese. Ci sono settori-chiave, dal turismo ai trasporti, che stanno pagando un altissimo prezzo soprattutto per effetto del panico in molti casi spropositato, e per la confusione legata a misure prese in ordine sparso”

“Non c’è dubbio che la salute dei cittadini debba essere posta davanti a tutto, ma anche per questa ragione ci vorrebbe un’omogeneità di disposizioni. Soprattutto, non si deve consentire ad alcuno di creare il panico e confondendo l’informazione con lo spettacolo e il sensazionalismo, che non aiuta”, conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.

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