Conftrasporto: "sulle infiltrazioni mafiose occorrono fatti"

Conftrasporto: "sulle infiltrazioni mafiose occorrono fatti"

Il presidente Uggè sottolinea che "Conftrasporto-Confcommercio ha voluto sottoscrivere un protocollo di legalità con il Ministero dell'Interno. Sarebbe un forte elemento di positività se anche altre federazioni sottoscrivessero protocolli simili".

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31 maggio 2012

"Certamente positiva l'iniziativa sulla presenza delle infiltrazioni mafiose nel mondo del trasporto. Quello che serve, tuttavia, non sono passerelle per far vedere chi è più bravo. Il fenomeno va senza alcuna titubanza affrontato con decisione. Proprio per questo Conftrasporto-Confcommercio ha voluto sottoscrive un protocollo di legalità con il ministero dell'Interno al quale intende attenersi. Sarebbe un forte elemento di positività se anche altre federazioni sottoscrivessero protocolli simili e collaborassero con le forze dell'ordine a far sì che personaggi, collegati con i fatti alla malavita, siano messi in disparte": questo il commento del presidente di Fai-Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, Paolo Uggè, sul grido d'allarme ("Nei trasporti e nella logistica Cosa Nostra c'è e c'è da tempo e oggi a rischio non sono solo le imprese, ma anche il sistema di rappresentanza") lanciato nel corso del convegno sul tema "Legalità, trasporti e logistica", oorganizzato da Fita-Cna e dal 'Corriere dei trasporti'. "Nessuno - prosegue Uggè - può gridare di combattere la malavita e poi non utilizzare gli indicatori presenti nell'unico protocollo sulla legalità nei trasporti come strumenti per segnalarne la possibile presenza. Il principio della legalità va difeso con i fatti. Noi abbiamo realizzato, sul modello di Confindustria, il primo ed unico protocollo trasporti. Ci auguriamo che altri, magari facenti capo alle federazioni aderenti alla confederazione degli industriali, facciano altrettanto".

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