Tampone obbligatorio per i camionisti italiani, Conftrasporto chiede reciprocità

Tampone obbligatorio per i camionisti italiani, Conftrasporto chiede reciprocità

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23 febbraio 2021

“Chi siete? Cosa portate? … Un fiorino”. Dal 23 febbraio a Vipiteno, i camionisti italiani diretti in Germania dovranno pagarsi il tampone anticovid, se vorranno proseguire il viaggio. “Non ci resta che piangere”, commenta infuriato il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè.

“Bene che il ministro dei Trasporti scriva lettere e chieda il rispetto del principio della libertà di circolazione delle merci, ma, anche di fronte a quest’ennesima beffa imposta all’Italia da un altro Paese comunitario, scrivere non basta più. ‘A brigante brigante e mezzo’, ebbe a dire il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Insomma - prosegue Uggè - a questi Paesi rispondiamo applicando quantomeno il principio di reciprocità. Per l'economia nazionale e per i trasportatori, ogni ritardo, ogni rallentamento, significano perdita di competitività e maggiori costi”.

“L'Italia deve immediatamente dislocare unità mobili di controllo sanitario e di sicurezza all'entrata del nostro Paese per coloro che provengono dalla Germania e Austria attraverso il Tirolo. Da anni l’Austria ci impone il contingentamento dei mezzi pesanti, danneggiando pesantemente le nostre imprese e l’intera economia italiana. L’asse del Brennero - è l’appello di Uggè - garantisce l’integrazione dell’Italia con il mercato unico europeo. È il principale valico alpino per volumi di merci in transito (oltre 40 milioni di tonnellate nel 2018), ed è percorso da 4,5 milioni di Tir all’anno che non hanno come origine né destinazione l’Austria. Chiudendo le porte alla libera circolazione, per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del valico, la nostra economia paga già più di 370 milioni di euro su base annua. L’obbligo del tampone aggiunge un altro ostacolo alla libera circolazione delle merci, un danno ingentissimo al nostro sistema economico, già duramente provato. Un danno al quale, da oggi, si aggiunge la beffa dei 40 euro che gli autotrasportatori dovranno sborsare per effettuare il test a Vipiteno”.

“Basta con le lettere, ora si passi a fatti concreti”, conclude Uggè, esortando il Governo a intervenire presso l’Unione europea.

 

Conftrasporto replica alle accuse di egoismo e superficialità del presidente del Transitforum Austria-Tirol

Sui tamponi a pagamento per i camionisti italiani diretti in Austria e Germania il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, replica al presidente del Transitforum Austria-Tirol Fritz Gurgiser, che in una nota stampa minimizza sul danno economico derivante all’Italia dai rallentamenti e dal pagamento dei tamponi (esclusivamente a carico dei nostri autotrasportatori).

“Concordo con il signor Gurgiser sul fatto che combattere la pandemia debba essere l’obiettivo primario di tutti gli Stati e che anche l’Italia dovrebbe adottare le stesse misure applicate dall’Austria e dalla Germania, ma rigetto con forza l’accusa di egoismo mossa questo signore. In tema di salute - sottolinea Uggè – le nostre premesse collimano, quindi i controlli facciamoli anche noi ai camionisti austriaci e tedeschi che entrano nel nostro Paese: lo chiedo da giorni. Altra cosa: forse il signor Gurgister non lo sa, ma l’esito del tampone è valido solo per 48 ore, dopodiché va ripetuto ogni volta che si intende viaggiare in quella direzione. Tragga lui le considerazioni che crede”.

“Per inciso evidenzio che in una recentissima agenzia di stampa è apparso un dato sul quale dovrebbe riflettere il signor Gurgiser: su 850 conducenti testati, ne è risultato positivo uno solo. Questo conferma che forse l’unica scelta fatta dal Governo Conte sia stata quella che riguardava i conducenti dei mezzi pesanti. Se Gurgiser vuole trovare qualcuno che dice sciocchezze o affronta questioni serie con furba superficialità, si guardi allo specchio”, conclude il presidente di Conftrasporto.

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