CONFTURISMO PREOCCUPATA PER SCIOPERI E ALLARMI-TERRORISMO

CONFTURISMO PREOCCUPATA PER SCIOPERI E ALLARMI-TERRORISMO

D:27-6-2002 P:01 T:Cresce la voglia del turismo "open air"

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27 giugno 2002
Confturismo: “Sconsiderate le dichiarazioni di Martino”

Confturismo preoccupata per scioperi e allarmi-terrorismo

 

“Dichiarazioni sconsiderate”. Così il Presidente di Confturismo Bernabò Bocca ha definito quanto detto dal ministro della Difesa Antonio Martino circa la possibilità di attentati terroristici nel nostro Paese. “Sembra di rivivere – ha detto Bocca - la stessa situazione di qualche mese fa quando, alla vigilia di Pasqua, lo stesso ministro ha pensato bene di allontanare un po’ di turisti dall’Italia lanciando allarmi privi di conferme”. In quell’occasione, il comparto ha subito conseguenze pesanti, con un calo del 10% del fatturato.

“All’inizio di una stagione turistica che sta faticosamente riprendendo fiato – ha continuato il presidente di Confturismo - un ministro, che non è un semplice cittadino e quando parla provoca conseguenze pesanti, rischia di mettere gli operatori turistici in ginocchio. E’ ora di smetterla di urlare “al lupo al lupo” senza pensare alle conseguenze che si provocano”.

Sulla stessa linea il Presidente della Fiavet, nonché Vice Presidente di Confturismo, Antonio Tozzi che riferendendosi anche al lungo elenco di scioperi previsti nei trasporti pubblici fino a metà luglio ha affermato che occorrerebbe “una maggiore dose di buon senso da parte di tutti”. “In un momento in cui - ha proseguito Tozzi - il settore sta ancora faticosamente riprendendosi dalla grave crisi seguita agli attentati dell’11 settembre scorso, queste situazioni non fanno che aumentare il disagio di quanti stanno per programmare una vacanza, finendo per raffreddare quei timidi segnali di ripresa fatti registrare recentemente”.

“Comprendo - ha concluso Tozzi - le preoccupazioni dei Governi dei Paesi del mondo occidentale, di fronte alle continue minacce di attentati terroristici, e comprendo anche le ragioni dei lavoratori, ma questi comportamenti finiscono per incidere pesantemente sull’intero comparto turistico, cui, direttamente o indirettamente, anche loro fanno parte. Un nuovo fermo delle attività e il mancato recupero delle perdite che molti operatori si augurano di compensare con la stagione che si sta avviando significherebbe per molte nostre aziende ricacciarle nel buio tunnel dal quale stanno faticosamente cercando di uscire”.

 

 

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