Turismo e ristorazione non riescono a ripartire

Turismo e ristorazione non riescono a ripartire

Le incognite sull'andamento della pandemia pesano in modo determinante su alcuni settori fondamentali dell'economia italiana. Sangalli: "Il Governo deve sostenere le imprese in difficoltà. Evitare assolutamente un altro lockdown".

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16 ottobre 2020

I dati della Congiuntura Confcommercio di ottobre delineano un quadro sempre molto incerto che soffre della situazione di incertezza legata all'andamento dell'emergenza coronavirus. Il problema più grave è certamente quello legato alla mancata ripresa di alcuni fondamentali settori dell'economia italiana come quello del turismo, della ristorazione e del tempo libero che oltre alla riduzione dei consumi interni, hanno visto venir meno la domanda estera e non hanno beneficiato della mini ripartenza di alcuni indicatori economici come la produzione industriale e il mercato del lavoro o come il recupero della fiducia delle famiglie e delle imprese.  

Il presidente di Confcommercio, commentando i numeri della Congiuntura, ha sottolineato che con l'incertezza che mette a rischio decine di migliaia di imprese "sono prioritarie misure efficaci anti Covid". Sangalli ha ribadito l'importanza del sostegno del governo alle imprese e l'assoluta necessità di evitare un nuovo lockdown nazionale che farebbe crollare il sistema economico. 

 

 

Tornando ai dati economici, per il Pil, dopo il rimbalzo del terzo trimestre, rivisto leggermente al rialzo, si stima ad ottobre un incremento dello 0,9% congiunturale che si traduce in una decrescita su base annua del 5,1%.

Fonte: Ufficio Studi Confcommercio l'andamento del Pil mensile

L’indicatore dei consumi registra, nel confronto annuo, un calo del 5,2%. Se per i beni il saldo risulta positivo per il 2,3%, per i servizi il dato permane in territorio negativo (-20,7%).

Analizzando l'andamento annuo delle diverse funzioni di consumo, si conferma anche a settembre un andamento sostanzialmente disomogeneo. A fronte di decisi recuperi per alcuni segmenti dei beni, soprattutto durevoli, molti settori dei servizi continuano a vivere una situazione di estrema difficoltà. Anche in situazioni di deciso rimbalzo della domanda (acquisti di auto da parte dei privati), la ripresa è solo riuscita ad attenuare il vuoto che si era generato nel corso del secondo trimestre. Per quanto riguarda le auto, gli incrementi a due cifre rilevati nel bimestre agosto-settembre sono stati sostenuti dal massiccio ricorso agli incentivi ma il mancato rifinanziamento delle misure per svecchiare il parco auto potrebbe portare a un forte ridimensionamento delle vendite nell’ultima parte dell’anno. 

 

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