Bankitalia: "crescita oltre il 4%, ma prepararsi alla fine degli aiuti"

Bankitalia: "crescita oltre il 4%, ma prepararsi alla fine degli aiuti"

Nelle Considerazioni finali il Governatore di Bankitalia ha sottolineato che "l'attività produttiva si sta rafforzando", ma "l'intervento pubblico dovrà divenire più selettivo". Confcommercio: “condivisibile e necessaria la gradualità nel ritiro delle misure di sostegno per famiglie e imprese”.

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3 giugno 2021

“L'attività produttiva si sta ora rafforzando. Nel corso dei prossimi mesi, con il prosieguo della campagna vaccinale, vi potrà essere un'accelerazione della ripresa. Secondo le nostre indagini più recenti le imprese già pianificano un deciso aumento degli investimenti; le famiglie appaiono più caute, ma con la normalizzazione della situazione sanitaria e la riduzione dell'incertezza l'elevato risparmio accumulato potrebbe gradualmente tradursi in maggiori consumi. Nella media dell'anno l'espansione del Pil potrebbe superare il 4%". Così il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali (link al testo in pdf) in occasione della presentazione della Relazione annuale sul 2020.

Visco ha poi lanciato un monito molto chiaro, sottolineando che "è certo che verrà meno lo stimolo, in parte artificiale, che oggi proviene da politiche macroeconomiche straordinarie ed eccezionali. Cesseranno quindi il blocco dei licenziamenti, le garanzie dello Stato sui prestiti, le moratorie sui debiti”. Dunque, è la sua indicazione, “l'intervento pubblico dovrà divenire più selettivo, concentrandosi nei settori che sconteranno ancora difficoltà legate alla crisi sanitaria e cercando di evitare di sussidiare imprese chiaramente prive di prospettive, pur garantendo il sostegno a chi è in esso occupato". D’altra parte, le misure di sostegno “finora sono riuscite a ridurre l'aumento delle disuguaglianze evitando che aziende sane fossero costrette a cessare l'attività" e "sono andate soprattutto a beneficio dei settori  maggiormente colpiti".

Guardando all'Europa, infine, il Governatore ha sottolineato che "Ngeu (Next Generation Eu, ndr) e Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) non sono due sigle dal vago significato", ma "i loro contenuti, programmatici e sostanziali, sono decisivi. Per questo è essenziale spendere bene le risorse straordinarie che il programma ci offre e tutte le altre che saranno disponibili per ridare all'economia una prospettiva stabile di sviluppo". 

 

Confcommercio: “condivisibile e necessaria la gradualità nel ritiro delle misure di sostegno per famiglie e imprese”

“Una conferma della centralità del coordinamento su scala globale delle politiche economiche per contrastare in modo efficace gli impatti economici e sociali della pandemia”. Per Confcommercio è questo ciò che emerge innanzi tutto dalle ‘Considerazioni finali’ del Governatore, che confermano anche “la necessità di una accorta gradualità nel ritiro delle misure di sostegno rivolte a famiglie ed imprese e del prolungato mantenimento di favorevoli condizioni di finanziamento dell’economia”.

Quanto alla svolta data dal programma Next Generation EU, la Confederazione condivide l’importanza di “metterne a frutto le risorse per superare, nel nostro Paese, ‘una anemia della crescita economica che dura da oltre due decenni’ e di dimostrare così l’importanza di una nuova e più avanzata fase del progetto europeo”. “Condividiamo la considerazione e ci ritroviamo, dunque, in una lettura del PNRR come parte di uno sforzo collettivo per mettere in campo buoni investimenti e buone riforme che consentano, anche attraverso la complementarità di Stato e mercato, di rilanciare e modernizzare la nostra economia”, conclude Confcommercio.

 

L’Ocse rivede al rialzo le stime per l’Italia: +4,5% nel 2021 e +4,4% nel 2022

La ripresa economica Italia marcerà più velocemente del previsto sia quest’anno che il prossimo: +4,5% di Pil nel 2021 e +4,4% nel 2022.  A dirlo nel suo Economic Outlook è l’Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, secondo la quale alla fine del biennio il crollo pandemico (-8,9%) risulterebbe recuperato. Nelle previsioni dello scorso 9 marzo l'Italia era data a +4,1% nel 2021 e a +4% nel 2022.

“L'ampio stimolo di bilancio e l'allentamento delle restrizioni, assieme all'aumento del tasso di vaccinazioni, trascinerà la ripresa economica", scrive l'Ocse nel capitolo sull'Italia. "A guidare la ripresa saranno manifatturiero e esportazioni, con il rimbalzo della crescita globale, mentre l'aumento degli investimenti pubblici, inclusi quelli di Next Generation Eu, aiuteranno ulteriormente a attirare investimenti del settore privato", aggiunge.

Meno buone, inevitabilmente, le previsioni sulla disoccupazione (9,8% quest'anno e 9,7% nel 2022) e sul debito pubblico (159,6% del Pil quest'anno e 157,2% nel 2022). L'Ocse raccomanda infine riforme nella pubblica amministrazione per sostenere la crescita, in particolare su giustizia, digitalizzazione e procedure fallimentari.

 

Fmi: Pil Italia +4,3% nel 2021 e +4% nel 2022


Il Pil italiano salirà del 4,3% nel 2020 e del 4% nel 2021: questa la stima del Fondo monetario internazionale. Il dato rivede al rialzo la previsione contenuta nel World economic outlook di aprile, quando gli economisti di Washington avevano fissato al 4,2% l'attesa di crescita per quest'anno e al 3,6% per il prossimo. 

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