Panetta: "Il debito pubblico pesa sulla ripresa della nostra economia"

Panetta: "Il debito pubblico pesa sulla ripresa della nostra economia"

Considerazioni finali del neo Governatore della Banca d'Italia: "l'Italia non è condannata alla stagnazione, bisogna contrastare il declino della forza lavoro e investire in innovazione". Sangalli: "Relazione ampiamente condivisibile". 

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31 maggio 2024

Nel giorno delle sue "prime" Considerazioni finali da Governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta ha voluto mandare un messaggio all'insegna della speranza. "L'Italia - ha detto Panetta - non è condannata alla stagnazione e può tornare a crescere ma l'economia soffre ancora di problemi gravi e il fardello dell'alto debito pubblico, unito al calo demografico e al ritardo del Mezzogiorno, frenano la ripresa".

"La strada da percorrere - ha sottolineato il Governatore - è dunque quella delle riforme, del rilancio della produttività, degli investimenti e dell'innovazione, della lotta agli sprechi e all'evasione fiscale nonché dell'integrazione dei migranti regolari che danno spinta all'occupazione. E in questo scenario l'intelligenza artificiale può rappresentare una grande opportunità ma anche un rischio per i posti di lavoro". Panetta ha però evidenziato che la strada per il nostro paese è ancora in salita: "Non dobbiamo farci illusioni, la nostra economia soffre ancora di problemi gravi, alcuni radicati e di difficile soluzione. Il ritardo economico del Mezzogiorno e l'elevato debito pubblico sono questioni ineludibili per la politica economicaL'agenda è chiara e va realizzata per tornare a crescere e per contare in Europa, e con l'Europa contare nel mondo".

Sangalli: "Relazione ampiamente condivisibile"

Il presidente di Confcommercio ha commentato le Considerazioni finali del Governatore di Bankitalia Fabio Panetta. “Ampiamente condivisibile - ha detto Sangalli - la relazione del Governatore Panetta, sia nelle diagnosi sia nelle terapie. Mancano e mancheranno lavoratori, soprattutto nel terziario di mercato. Bene, dunque, il richiamo a formazione, sviluppo di competenze e a una ben governata immigrazione quali leve indispensabili per giocare un ruolo di primo piano in Europa. Con sempre un occhio attento, anzi attentissimo, al profilo della finanza pubblica e al buon utilizzo delle risorse del PNRR che contribuiranno ad accrescere il prodotto attuale e quello potenziale, in modo significativo e duraturo”. 

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